Killer Tolosa, la polizia: 'Sparava come in un videogame'
Era pronto a tutto e aveva il giubbotto antiproiettile
"Non abbiamo mai visto niente del genere. Ha sparato ovunque, è scappato facendo fuoco e ha continuato a sparare lanciandosi dalla finestra. Sembrava un film, un videogame": lo racconta, un'ora dopo la morte del killer di Tolosa, Mohammed Merah, un funzionario di polizia. Didier Durand, segretario regionale del sindacato di comando della polizia 'Synergie officiers', esce fuori dalla zona transennata attorno alla casa del ricercato e ancora non crede a quello che gli raccontano i colleghi delle teste di cuoio: "ha sparato con una mitraglietta - racconta - ma aveva altre armi con sé. E' uscito dal bagno e ha fatto fuoco, ferendo due colleghi, uno fra la gamba e il piede e l'altro non so, l'hanno portato all'ospedale ma non era grave. C'é stato uno scambio intensissimo di fuoco. Era uno addestrato, ma d'altra parte era stato lui stesso a dire di aver trascorso due periodi, nel 2010 e nel 2011, nei campi in Afghanistan".
L'avvocato che aveva difeso Merah nelle sue disavventure giudiziarie per reati comuni lo aveva descritto come gentile ed educato: "a noi è sembrato soprattutto dotato di un grande sangue freddo e di cinismo - risponde il poliziotto - era chiaramente uno sempre pronto ad uccidere". Poteva essere fermato prima, visti i precedenti? "Ma solo a Tolosa ce ne sono decine come lui, che tornano da viaggi al confine tra Afghanistan e Pakistan - spiega ancora Durand - per sorvegliarli tutti dovremmo moltiplicare le forze di polizia". Durand spiega che quello che l'ha colpito di più è stato il momento in cui, sparando all'impazzata, Merah è riuscito "a farsi largo dal bagno fino al balcone del salone (al piano rialzato ndr), e a saltare giù, sempre continuando a sparare con la mitraglietta. Arrivato a terra, ha cominciato a correre, sempre facendo fuoco, ed è stato ucciso". Soltanto durante i primi rilievi, aggiunge, "abbiamo scoperto che aveva un giubbotto antiproiettile".