di Emanuela Gialli
Si comincia questo sabato con il Quirinale, dove il Capo dello Stato, nella puntata, risponde ad alcuni giovani studenti. Nel promo proiettato durante la conferenza di presentazione in viale Mazzini, alla presenza di alcune tra le più alte cariche dello Stato e di membri della Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai, Napolitano risponde all’”insidiosa” domanda di un ragazzo sul perché “i presidenti della Repubblica sono tutti napoletani”. “In effetti io sono il terzo, ma su 11”, ha spiegato sorridendo il capo dello Stato in quell’incontro immortalato dalle telecamere della Rai.
Nel programma dunque non mancano semplicità, ingenuità, leggerezza, note introdotte dalla presenza di giovani adolescenti o di giovani adulti, in un contesto di rigore e autorevolezza. Conoscere quei Palazzi tanto citati dai media, sapere cosa succede là dentro, quali sono le funzioni e i ruoli dei rappresentanti che ne hanno la responsabilità “aiuta tutti, anche il mondo dell’informazione”, ha affermato a margine della presentazione il presidente della Corte Costituzionale, Alfonso Quaranta. “Corte e informazione confluiscono verso una più diffusa conoscenza delle istituzioni della Repubblica”, ha poi sottolineato il primo magistrato del Palazzo della Consulta. A proposito, nella prima puntata, il costituzionalista Sabino Cassese lancia un simpatico monito ai giornalisti: “La Corte Costituzionale si chiama Corte Costituzionale e non Consulta”. Purtroppo però a volte l’esigenza di spazio e di evitare ripetizioni nel testo della notizia finisce per mortificare la correttezza della lingua istituzionale.
“E’ la nazione che parla alla nazione”. Ha ripreso la definizione della Bbc, data dal suo fondatore, il direttore generale della Rai, Lorenza Lei, per spiegare l’obiettivo del programma e con esso del Servizio Pubblico radiotelevisivo. “Con questo programma la Rai torna alle origini”, ha detto il presidente dell’azienda, Paolo Garimberti, riferendosi al “quando la Rai insegnò l’italiano agli italiani, contribuendo a unificare in qualche modo il Paese”. E il dg Lei ha promesso che “questa è la prima di una lunga serie di trasmissioni del genere”.
Il presidente del Senato, Schifani, presente a viale Mazzini, ha ringraziato il direttore generale: “Il bilancio dell’azienda è stato chiuso in attivo. Devo dire grazie a Lorenza Lei. E grazie alla Rai per il servizio che rendete, come in questo caso, al Paese”.
“L’antipolitica è dilagante”, ha affermato il presidente della Camera, Gianfranco Fini, durante la presentazione. “Ciò è dovuto a responsabilità istituzionali e politiche”, ha aggiunto. “In attesa di un’autoriforma della politica, iniziative come queste contribuiscono a migliorare il rapporto tra i cittadini e le istituzioni, attraverso un media pubblico potente”. “E’ una grande sfida -ha aggiunto Schifani, riprendendo quanto sottolineato da Fini- sperare nella capacità della politica di auto emendarsi. Intanto, è giusto che i cittadini sappiano come funzionano le istituzioni”, ha ancora una volta rimarcato Schifani.
Questo è l’obiettivo del programma “Istituzioni”. Per portare avanti la sua missione la Rai però, ha denunciato Garimberti, ha bisogno di mezzi, e, ha detto, “fin quando ci sarà l’evasione dal canone, l’azienda sarà costretta a finanziare gli obblighi derivanti dal contratto di servizio con i proventi della pubblicità. Una vera anomalia nel panorama europeo”, ha precisato.