I film del week end


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17 ragazze

di Sandro Calice

di Delphine e Muriel Coulin, Francia 2011, drammatico (Teodora Film)
Louise Grinberg, Juliette Darche, Roxane Duran, Esther Garrel, Yara Pilartz, Solène Rigot, Noémie Lvovsky, Florence Thomassin, Carlo Brandt, Frédéric Noaille
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Gli adulti non capiscono. O, semplicemente, dimenticano di essere stati adolescenti anche loro. E di aver sognato.

Camille vive con la madre nella piccola cittadina francese di Lorient, sull’Atlantico. Frequenta il liceo, ha cinque amiche del cuore e un giorno resta incinta. Per nulla spaventata, comincia a confidare la cosa alle amiche, con la madre naturalmente non parla, e dopo averci pensato decide di tenere il bambino. La sua scelta la rende speciale agli occhi delle altre ragazze, che quasi per gioco cominciano a fantasticare sul bambino che verrà, su come sarebbe se ognuna di loro ne avesse uno, a come li crescerebbero tutti insieme e a come la loro amicizia diventerebbe grande e forte. Dalla fantasia alla realtà, potenza dell’età, il passo e breve, e tutte insieme decidono di rimanere incinte. Ma è solo l’inizio, perché il loro esempio travolge tutte le ragazze del liceo e alla fine saranno in 17 ad aspettare un bambino. Una rivoluzione.

Le sorelle Coulin sono al loro primo lungometraggio, che ha vinto il Premio speciale della giuria al 29° Torino Film Festival. Oltre ad aver diretto cinque cortometraggi insieme, Delphine ha una carriera di scrittrice alle spalle, mentre Muriel ha lavorato come assistente operatore con registi come Kieslowski, Malle e Kaurismaki. “17 ragazze” è uno di quei film destinato a dividere nettamente i giudizi. Le Coulin filmano una generazione (volutamente femminile, gli uomini quasi non esistono, tranne che in alcuni stereotipi) che si sente senza futuro e incompresa da adulti che hanno perso la voglia di avere ambizioni. Una generazione di adolescenti che crede di avere solo il proprio corpo come spazio e modo per sentirsi quasi onnipotenti (un professore del liceo sentenzia con sufficienza:”A quell’età c’è chi si fa il tatuaggio, chi il piercing, loro si fanno mettere incinta”). Un disagio reale, che ognuno di noi può probabilmente verificare nel suo piccolo, il film infatti è ispirato a una storia realmente accaduta. E lo filmano restando quasi in disparte, troppo forse, senza esprimere giudizi, senza fornire la minima spiegazione, senza dare elementi di comprensione (tranne che per la protagonista, sappiamo nulla o quasi di queste ragazze), tanto che la vicenda potrebbe sembrare un inno alla ribellione e un piccolo manifesto per la liberazione delle donne quanto più banalmente il comportamento “idiota” di un normale gruppo di adolescenti. Una soluzione narrativa che molta critica ha giudicato un punto di forza, ma che probabilmente lascerà numerosi spettatori a dir poco delusi.

s.calice@rai.it

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