Allarme della Coldiretti


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Gli affamati del Terzo Millennio

In aumento i furti in campagne, allevamenti e supermercati l

di Nello Di Costanzo

In tempi di crisi aumenta anche la delinquenza, soprattutto quella spicciola, disorganizzata, chiamiamola anche “spartana”, che esula dalle cronache dei giornali. Quella fatta di piccoli furti, banali, che a volte ci fanno anche sorridere. E' l'arte di arrangiarsi, un vero e proprio modus vivendi di chi non riesce a sbarcare il lunario, di chi con ogni mezzo deve sfamare la famiglia. Sono i ladri, o meglio, gli affamati del Terzo millennio. Non dunque “mariuoli” in giacca, cravatta e computer intenti a rubare password e quant'altro per saccheggiare i nostri conti correnti, ma ladruncoli di bassa leva, specializzati in furti di galline, polli, conigli, tacchini, frutta e ortaggi. Un fenomeno dilagante, soprattutto nelle regioni meridionali, che ci riporta indietro di due secoli, sul finire dell'Ottocento, quando, nell'Italia ormai unita, i poveri cristi del Sud, per di più contadini, ridotti alla fame dalla politica sabauda, si davano al brigantaggio nella sua forma primitiva, fatta di piccoli furti in campagne e allevamenti. Ebbene, oggi come allora, la gente affamata da una crisi finanziaria imponente, messa in ginocchio da debiti e mancanza di lavoro è ritornata a “frequentare” le campagne per mangiare e “tirare a campare”.

Ogni giorno decine le denunce di un reato considerato minore, di necessità, ma che traccia un quadro a tinte fosche della situazione economica in cui versa il nostro Paese in questo momento, strozzato da una povertà spaventosa e forse sottostimata. Le ultime segnalazioni arrivano da Sezze, in provincia di Latina, da Afragola, nel Napoletano, e dal Casertano. A Sezze rubati un migliaio di carciofi in un campo. “Sono stati staccati uno a uno provocando danni anche ai raccolti futuri”, ha spiegato il presidente della Coldiretti locale, Vittorio Del Duca. Ad Afragola colti in flagranza due ladri di scarole: nella loro auto erano stipati circa 500 cespi appena sradicati. A Caserta, invece, in quella che un tempo non tanto lontano veniva definita come “Terra di Lavoro”, gli “affamati” hanno fatto razzia di fragole in una serra. “La crisi – rileva la Coldiretti – oltre a cambiare le abitudini degli italiani ha modificato anche i comportamenti dei ladruncoli nel nostro Paese, dove la spesa per l'alimentazione raggiunge quasi il 19% del totale. I casi di cronaca evidenziano che i nuovi ladri non mostrano gusti particolari e colpiscono indistintamente tutte le produzioni commestibili”.

Ma la povertà sempre più crescente in Italia è sottolineata anche dall'aumento dei generi alimentari che vengono trafugati dagli scaffali dei supermercati. La conferma arriva dal “Barometro dei furti nella vendita al dettaglio” del “Centre for retail research”, i cui dati parlano chiaro: nei Paesi europei si registra una crescita record del 7,8% di furti nei supermercati, che in Italia – secondo la Coldiretti – superano il valore di 3 miliardi, il più elevato da quando, cinque anni fa, è iniziata la rilevazione. “Formaggi, carne, vini, alcolici. Questi – secondo l'Associazione dei coltivatori diretti - i prodotti che vengono rubati più frequentemente nei supermercati”.

Qualche giorno fa un signore tra i 55 e 60 anni è stato acciuffato dalle guardie giurate di un centro commerciale a Casoria, in provincia di Napoli, mentre tentava di scappare con tre provoloni sotto il cappotto. A chi gli ha chiesto spiegazioni del gesto ha risposto lapidario: “Ho fame. Ora potete anche arrestarmi, almeno in carcere mangio...”. Storia da brividi, di ordinaria povertà.