Vinitaly 2012, Verona 25-28 marzo


Stampa

4.300 espositori di vino nostrano

Ma sul settore incombe l'ombra delle liberalizzazioni. Il ministro Catania: per l'Italia sarebbe danno enorme v

Sono oltre 4.300 gli espositori (4% in più rispetto al 2011) presenti alla 46esima edizione di Vinitaly, la fiera del vino che si protrarrà a Verona fino a mercoledì 28 marzo.

I buyer provengono da oltre 100 paesi. Una parte della Fiera è dedicata ai vini da agricoltura biologica e biodinamica. Il vino italiano, nel 2011, ha fatturato oltre 10 miliardi di euro: 4,4 provenienti dall'export (+125 sul 2010), come evidenzia il direttore generale di Veronafiere, Mantovani. Record storico per gli spumanti italiani: 294 bottiglie vendute nel mondo (+19%), calcola Coldiretti; in Francia, la vendita degli spumanti italiani è aumentata del 44%.

Uno dei temi al centro dell’attenzione dei produttori nazionali è la liberalizzazione dei vigneti, i cui diritti d’impianto scadono nel 2015. E questo è oggetto di battaglia a Bruxelles. "Stiamo tuonando con tutte le energie possibili" contro la misura comunitaria per la liberalizzazione dei diritti di impianto dei vigneti”, rassicura il ministro delle Politiche agricole, Catania, intervenendo all’inaugurazione di Vinitaly 2012. Questa liberalizzazione, aggiunge, "comporterebbe per l'Italia danni enormi, delocalizzazione dei vigneti, squilibrio tra produzioni e consumi".

Quanto invece ai forti dazi imposti da paesi come il Brasile, il ministro spiega che la reazione deve passare per l’Ue. Catania annuncia anche che "è già pronto", ci vorranno 15-20 giorni, un provvedimento a difesa del Made in Italy alimentare con misure contro i prodotti 'taroccati'. E sull'Imu agricola “ci saranno correttivi”.