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27 dicembre

Nasce Loius Pasteur, nasce Marlene Dietrich, nasce Gerard Depardieu, muore Benazir Bhutto

I primi eroi si chiamavano Mimmo Mammolo, Fortunello, Bilbolbul e, più famoso di tutti, il Signor Bonaventura di Sergio Tofano. Il ''Corriere dei piccoli'', subito affettuosamente ribattezzato ''Corrierino'', arrivò in edicola il 27 dicembre 1908 al costo di dieci centesimi, come ''supplemento illustrato del Corriere della Sera''.

Il giornale si distinse dalla corrente principale dell'epoca pubblicando la versione italiana di numerosi fumetti americani, che raccontavano storie spontanee e divertenti: Bibì e Bibò (The Katzenjammer Kids, creati nel 1897), Fortunello (Happy Hooligan, nato nel 1899), Arcibaldo e Petronilla (Jiggs & Maggy)

Le tavole delle storie non avevano le nuvolette ma erano sottotitolate da filastrocche in rima baciata. Da ricordare anche Mammola e Medoro e poi Gibernetta e ancora Pier Cloruro de Lambicchi e la sua Arcivernice, Quadratino, Il Collegio La Delizia.

Ancora più famose le rime baciate del "Signor Bonaventura" di Sergio Tofano, apparso il 28 ottobre 1917, che iniziava ogni avventura con la fatidica frase: "Qui comincia l'avventura del Signor Bonaventura...", e terminava invariabilmente ricevendo in premio un assegno da un milione.

Lettura sicura e affidabile per i genitori, che tornavano a casa dall'edicola con il Corrierino insieme con il Corriere "dei grandi", il giornale continuò con gli stessi contenuti e la stessa grafica almeno fino alla direzione di Giovanni Mosca, che diminuì le storie a fumetti a favore dei racconti e delle letture. Con la direzione di Guglielmo Zucconi, dal 1961, si puntò di più ad introdurre fumetti adatti ad un pubblico di ragazzi, tanto da introdurre un inserto, il Corriere dei Piccolissimi dedicato ai fratellini minori.

Fumetti a parte, notevoli furono anche i racconti a puntate e in epoca successiva le storie di Gianni Rodari. Furono, infatti, molti i nomi illustri dell’arte e della letteratura che collaborarono con il giornale, che rappresentò sempre una palestra per grandi manifestazioni culturali.

Proprio perché voluto e pensato come un veicolo culturale destinato ai più piccini, il “Corriere dei piccoli” fu sempre curato con maggiore attenzione culturale di quella che più tardi fu dedicata ad altri giornali per ragazzi. Il Corrierino ha fatto cultura per generazioni e generazioni: all'inizio degli anni '20 certi disegni di Bisi, autore di Pampurio, o di Sergio Tofano sono chiaramente ispirati al futurismo e lo stesso modo di filastroccare le storie ha determinato un modo di fare teatro negli anni Ottanta.

Non mancano le testimonianze di alcuni ''grandi'' che nel Corrierino hanno trovato compagnia, serenità e persino ispirazione. Antonio Gramsci, in una delle ''lettere dal carcere” scrive: “passeggio, studio la grammatica tedesca, leggo ''la signora contadina'' di Puskin... il martedì compro il Corriere dei piccoli, che mi diverte''. E Italo Calvino afferma: ''il mio mondo immaginario è stato influenzato per prima cosa dalle figure del Corriere dei piccoli”. Il regista Federico Fellini ricorda: ''da una parte c'era la scuola così lontana dalla vita, e dall'altra c'era il Corriere dei piccoli, che sembrava assomigliare di più a quello che conoscevamo della vita”.

Il Corrierino ha conosciuto alterne fortune; dall'immediato successo dei primi numeri al periodo glorioso fra le due guerre, fino alla ''rivoluzione'' del 1972. In quell'anno, per l'esigenza di differenziare il prodotto secondo gli interessi dei più giovani e degli adolescenti, il Corriere dei piccoli si sdoppiò e nacque il ''Corriere dei ragazzi'', che nel 1976 sarebbe diventato ''corrier boy''.

Il Corrierino delle ultimissime generazioni va a braccetto con la tv, parla anche giapponese e ha trasferito sulla carta stampata molti personaggi dei cartoons televisivi per camminare al passo coi tempi. Ma può vantare di aver fatto da trampolino ad autori che sono diventati dei classici, come in tempi relativamente recenti mino milani, e l'Hugo Pratt dell'Ombra e poi di Corto Maltese.

Il Corriere dei piccoli è uscito in edicola senza interruzioni fino al 15 agosto 1995.

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Pagina realizzata in collaborazione con Rai Teche.