di Mario Papetti
Trecentomila: tante le persone che hanno deciso di festeggiare il Capodanno negli agriturismi gustando le specialità della tradizione regionale italiana.
Cotechino con lenticchie, panettone e pandoro saranno i soli “standard” del cenone proposto alle aziende agricole. Tutto il resto sarà prodotto sul posto o comunque tipico dell’agricoltura regionale, con particolare attenzione per i prodotti Made in Italy a denominazione di origine. I Dop e Igp hanno raggiunto il notevole traguardo dei 174 riconoscimenti e in Europa l’Italia è saldamente in testa.
Gli agriturismi in Italia sono circa 9000, 7600 dei quali danno la possibilità di soggiornare in campagna per una vacanza alternativa e a contatto con la natura. Altre 8000 aziende agricole sono in grado di mettere a disposizione alloggi indipendenti dove gli ospiti potranno cucinare da sé, oppure passare la serata di san Silvestro in un vicino ristorante tipico suggerito dall’agricoltore. A Capodanno verranno proposti menù caratterizzati , non solo dalla tradizione gastronomica del territorio, ma anche della stessa tradizione familiare con particolare fantasia nella preparazione degli antipasti e dei primi piatti.
Secondo Agriturist, l’associazione per l’agriturismo di Confagricoltura, l’offetrta dei prodotti propri riguarderà soprattutto vino, olio extravergine di oliva, carni di bassa corte e maiale, ortaggi e frutta di stagione. Gli altri prodotti agroalimentari proverranno da aziende agricole vicine. Il 28% degli agriturismi proporrà anche prodotti biologici . Decisamente contenuti i prezzi, in particolare chi sceglie la mezza pensione: dagli 80 ai 100 euro al giorno, compreso il cenone. Comunque secondo gli ultimi rilevamenti effettuati da Agriturist la domanda è in leggera flessione rispetto allo scorso anno e sarebbero ancora disponibili negli agriturismi circa 20 mila posti letto.