Londra vota per il sindaco


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‘Quella da tenere d’occhio’

La corsa dell'indipendente Siobhan Benita l

di Mariaceleste de Martino

mceleste.demartino@rai.it

Non ha soldi e non ha un partito. E non ha speranze, scrive l’Independent. È Siobhan Benita, la candidata indipendente alla poltrona di sindaco di Londra, che invece sta facendo entusiasmare i londinesi, proprio perché lei si propone come una del popolo: di madre indiana, ex badante, e padre della Cornovaglia, maestro elementare.

Il Guardian le dà più speranze, almeno morali, sottolineando un aspetto importante del suo programma elettorale: fissare dei limiti di prezzo nel mercato immobiliare. Un punto di forza per chi è escluso dall’acquisto di proprietà di alto valore, perché “la casa non è solo una questione economica, ma un’abitazione di bassa qualità danneggia la salute delle persone”, afferma Benita che il 3 maggio sfiderà l’ex sindaco di Londra Ken Linvingstone e quello attuale Boris Johnson. In tutto sono sette i candidati. Lei è l’unica tra i “piccoli” in corsa a essere apparsa nei sondaggi.

La campagna di Siobhan Benita, è povera di fondi, ma molto ricca di idee: propone anche di allargare l’aeroporto di Heathrow con la realizzazione di una nuova pista, e questo porterebbe a decine di nuovi posti di lavoro. Suggerisce di aumentare le corse della metropolitana il venerdì e il sabato sera.

Siobhan Benita, 40 anni, laureata alla Warwick University, dipendente pubblico per 15 anni, vince sicuramente per la sua grande personalità e tanta modernità: è la voce di chi non viene solitamente ascoltato. Ha lasciato il suo lavoro al ministero della Salute per imbarcarsi in una nuova carriera. L’iter classico e più logico vorrebbe che si candidasse prima alle elezioni locali, quelle di quartiere, ma lei punta direttamente a diventare sindaco della capitale inglese. Attira l’attenzione di molti giovani, anche troppo per votare, piace molto alle donne e anche a chi come lei ha origini indiane o di altra etnia tra le minoranze. Avrà anche zero speranza di vincere, ma come candidato indipendente rappresenta sicuramente la speranza per molti.

Il suo modo di presentarsi e le sue idee sono anti conformiste, pur conducendo una vita apparentemente tradizionale: è sposata, ha due figlie, nata a Wimbledon, zona residenziale a ovest di Londra, nel 1996 cominciò la sua carriera alle dipendenze dello Stato, attraversando la burocrazia governativa, dal ministero dei Trasporti al Gabinetto, fino a diventare un funzionario del ministero della Salute.

La sua candidatura è appoggiata dal Segretario di Gabinetto Sir Gus O'Donnell e sui suoi volantini lei promette, inoltre, ottima educazione scolastica per ogni bambino sin dall’asilo, anche se l’istruzione non rientra nei compiti del sindaco. Vuole mettere più agenti di polizia in strada per assicurare maggiore sicurezza in molti quartieri. Ed è anche a favore di investimenti a lungo termine per mantenere forte l’economia di Londra. Ha anche intenzione di congelare il prezzo dei trasporti fino ad aprile 2014, e stabilire tariffe speciali per i disoccupati e per chi ha un reddito basso. E anche un giorno al mese in cui si viaggia gratis e avere anche degli sconti in ristoranti, negozi e musei.

“La gente è disillusa dai politici e dai partiti in questo momento e questa è l’occasione di votare qualcuno che non ne fa parte”, dichiara all’Independent. Un’agenda ricca di temi sociali che “mira a migliorare la vita a tutti i londinesi”.

Oltre al laburista Ken Livingstone e al sindaco uscente, il conservatore Boris Johnson, Benita dovrà vedersela con il candidato dell'Ukip, Lawrence Webb, il candidato del partito britannico nazionalista Carlos Cortiglia, il liberal democratico Brian Paddick, e poi la candidata dei Verdi Jenny Jones. L'anglo-indiana è stata paragonata a Birgitte Nyborg, candidata di minoranza nei dibattiti tv politici in Danimarca diventata premier dopo aver fatto a pezzi i suoi rivali in un testa-a-testa televisivo. Anche Benita lamenta di essere stata continuamente esclusa dalla Bbc nel presentare i candidati.

I sondaggi le davano il 2% dei voti appena si presentò in pubblico la prima volta, ma ora non figura neanche tra i primi posti. È l’attuale sindaco di Londra Boris Johnson a essere in testa con il 54%, salendo in vantaggio di otto punti sull’ex sindaco londinese Ken Livingstone, fermo al 46% delle preferenze. La verde Jenny Jones arriverebbe terza con il 6% dei voti, davanti al liberal democratico Brian Paddick al 5%, e Lawrence Webb al 3%.

Benita si è detta sorpresa anche solo di apparire in un sondaggio visto che non ha avuto granché modo di parlare in televisione e avere visibilità. Infatti, non ha fatto altro che insistere e chiedere che tutti e sette i candidati ricevano uguale trattamento e spazio televisivo. La campagna di Benita è sponsorizzata esclusivamente dalle donazioni dei suoi supporter. E la donazione più consistente, finora, si aggira intorno alle 2.000 sterline.

Ammette di aver votato Ken Livingstone, ma che non lo farebbe mai più. E alla stampa locale dice: "Non sono ingenua, e so quanto sia difficile cambiare le istituzioni, eppure credo nella forza del sentimento che molti hanno contro i partiti politici". Pensa che il sindaco di Londra non dovrebbe avere un ruolo politico, ma che debba essere indipendente, più aperto a nuove idee e alle critiche costruttive, a differenza di quelle sovraccaricate dalla macchina politica. Il quotidiano The Times l'ha soprannominata "The one to watch" (Quella da tenere d’occhio).

Nella foto in basso, da sinistra, Ken Livingstone e Boris Johnson durante un confronto in una trasmissione radiofonica della Bbc