Calcio \ Serie A


Stampa

Juve, un altro passo verso lo scudetto

Stravincono i bianconeri a Novara e il Milan a Siena: distanze immutate. L'Udinese regola 2-0 la Lazio. Inter in piena lotta Champions. Il Lecce ko in casa col Parma j

di Gianluca Luceri

Altra giornata strappata sul calendario (-3 alla fine), altro colpo di pedali della Juve verso il titolo, ormai vicinissimo. Stravincono i bianconeri a Novara, passa in scioltezza il Milan a Siena: distanze immutate fra le due grandi rivali (+3), ma il tempo che scorre aumenta ogni minuto le chances-scudetto di Conte riducendo inesorabilmente quelle di Allegri cui, ricordiamolo, non basterebbe nemmeno un eventuale arrivo a pari punti (bianconeri in vantaggio negli scontri diretti).

Due squilli di Mirko Vucinic (tocco geniale al 16', zampata vincente al 64'), ancora Borriello (40', tuffo di testa) e Vidal (50') sono gli uomini che archiviano senza problemi il derby piemontese disputato sul sintetico del 'Piola': gli ex attaccanti della Roma e il centrocampista cileno, coadiuvati da un ottimo Giaccherini (un assist e tanta sostanza), oltre a spingere la Juve verso la gloria, decretano la quasi ufficiale retrocessione del Novara (1 punto alla matematica). Partita senza storia, troppa la differenza di valori tra le due formazioni.

Riparte dallo stadio 'Franchi' di Siena la seconda vita di Antonio Cassano, che dopo il (già avvenuto) rientro agonistico ritrova anche la via della porta (ultima rete il 15 ottobre a San Siro contro il Palermo): è il barese a firmare al 26' il tap-in dello 0-1, seguito a ruota (29') dall'imprendibile sassata di Ibrahimovic. I bianconeri accorciano all'83' con Bogdani ma le speranze evaporano in zona Cesarini (90') grazie al meraviglioso 1-3 di Nocerino (parte da centrocampo, salta tre avversari, entra in area e impallina Brkic) e al poker ancora di Ibra (94', assist di Cassano), che sale a quota 26 gol e si avvia a conquistare d'autorità la classifica dei bomber. Quattro lampi rossoneri in terra di Toscana che non regalano però troppi sorrisi al Milan, facilmente vittorioso ma consapevole che la battaglia-tricolore, salvo improbabili sconvolgimenti, sta per giungere al capolinea. Sconfitta indolore, invece, quella del Siena di Sannino: 43 punti rappresentano un margine importante di sicurezza.


La corsa per il terzo posto, viatico per il preliminare di Champions, si fa bollente. Sono quattro le squadre a 55 punti dopo che l'Udinese ha battuto 2-0 la Lazio nel posticipo serale del 'Friuli'. Apre lo score al 69' la scivolata di Di Natale (e sono 21 gol) su lancio di Domizzi. Prima c'erano stati due buoni interventi di Marchetti, sullo stesso Di Natale e su Pinzi, e uno spettacolare di Handanovic su colpo di testa di Rocchi. Dopo, gli sterili tentativi dei biancocelesti di raddrizzare la gara, portata tranquillamente a casa dagli uomini di Guidolin. Che trova il raddoppio in modo rocambolesco al 94': la difesa friulana spazza, si sente un fischio dalla tribuna; i giocatori ospiti si fermano credendo in una segnalazione dell'arbitro, mentre Pereyra s'invola e segna senza portiere. Proteste e rissa sfiorata, ne fa le spese Dias, espulso. Troppe comunque le assenze per la squadra di Reja, che, dopo il successo interno sul Napoli (altra pretendente alla terza piazza), ha raccolto un solo punto in quattro partite. L'Udinese rilancia le sue chances.

Cambiano gli allenatori ma quel "pazza Inter amala" resta sempre attuale, colonna sonora di una squadra capace di tutto e del contrario di tutto. Come mancare un'infinita serie di palle-gol contro il Cesena (almeno 8 nei primi 45'), ritrovarsi clamorosamente sotto in avvio ripresa colpita da Ceccarelli (57'), per poi accendersi all'improvviso ribaltando il match in meno di un quarto d'ora: pari su un tiro senza pretese di Obi deviato nettamente da Von Bergen (59'), raddoppio aereo targato Zarate (72') su invito di Guarin. Nerazzurri con testa e piedi dentro il mucchio-Champions: il calendario non è semplice (Parma al Tardini, derby col Milan alla penultima giornata, trasferta con la Lazio all'ultima), ma l'andamento lento delle aspiranti al terzo posto lascia le porte aperte a qualsiasi soluzione. Stramaccioni lo sa e, giustamente, ci crede oggi più che mai.

Mister Colantuono mette il fiocco alla stagione-capolavoro della sua Atalanta, che raggiunge le 46 lunghezze e senza il fardello della penalizzazione (6pt) sarebbe addirittura in piena lotta Champions. Tanta, tantissima roba per una squadra che l'estate scorsa veniva data per spacciata e che con 52 punti 'virtuali' batte il record (50) del 2006-2007. L'ultimo acuto arriva contro l'impaurita Fiorentina, affondata 2-0 a Bergamo con il 'tanque' Denis ancora protagonista che firma di testa l'1-0 (11') e innesca il raddoppio di Bonaventura (51'). Pesa, sulla sbiadita esibizione dei viola, il rigore sbagliato da Jovetic al 67' che si fa ipnotizzare da Consigli e che forse avrebbe potuto modificare il corso del match. Per Delio Rossi c'è ancora da stringere i denti, ma il ko interno del Lecce 'rasserena' gli animi di parecchie squadre, Fiorentina compresa.

Più che una sconfitta, quello subito dal Lecce al 'Via del Mare' è un gancio in piena faccia. Persa una gigantesca occasione: sorpassare il Genoa e abbandonare così la terz'ultima piazza. Missione fallita malamente dai giallorossi, dominati da una Parma che vince 1-2 in Salento grazie alla superpunizione di Giovinco (67') e all'incursione offensiva del difensore Paletta (78'). Inutile il gol di Tomovic, che riduce il passivo (83') ma non rimette in piedi la banda di Cosmi, il cui destino è però ancora da scrivere. Di sicuro, però, questo risultato potrebbe lasciare pesanti cicatrici.

Prosegue senza freni la caduta libera del Genoa: classifica drammatica dopo il 3-2 rimediato al Dall'Ara da un Bologna ormai salvo e beato. Portanova (24'), Ramirez (38') e Garics (67') affondano una squadra apparsa, specie nel 1° tempo, senza nerbo e disorientata. Non basta il sussulto nella ripresa, con la traversa di Kaladze, il 17° centro stagionale di Palacio (59') e la tardiva rete di Jorquera (77'). Un anno dopo la Samp, la città della Lanterna rischia di veder precipitare in B anche il Grifone, sempre quart'ultimo grazie all'insperato aiuto del Parma, corsaro a Lecce, ma con appena un punto in più dei salentini. I 'fatti' di Marassi contro il Siena, le maglie consegnate agli ultras, il clima intimidatorio attorno ai giocatori, più la squalifica del campo con le ultime due gare interne (contro Cagliari e Palermo) da disputare a porte chiuse, chiudono un cerchio da… pelle d'oca. Stefano Pioli finisce in bellezza la stagione: ha lavorato alla grande, ha dato un 'senso' al Bologna dopo un avvio difficile e i risultati lo hanno giustamente premiato.