di Massimiliano Piacentini
Approderà alla fine del mese a Londra, dal 31 gennaio al 13 aprile 2009 e poi negli Stati uniti d’America, la mostra dedicata al grande architetto Andrea Palladio per le celebrazioni dei 500 anni dalla sua nascita (1508-1580). Una operazione culturale indirizzata al grande pubblico, che vuole offrire una sintesi coinvolgente e nuova sulla vita, l’architettura e più in generale l’eredità di Palladio e che sta per chiudere la sua parentesi vicentina. Qui la risposta del pubblico non è mancata se si considera che finora sono stati più di 90.000 i visitatori che hanno affollato le 10 sale del palazzo Baradan da Porto, con una media di circa 2000 persone al giorno. Per la chiusura, prevista il 6 gennaio, i visitatori complessivi arriveranno probabilmente a 100.000.
La mostra presenta circa 400 opere fra disegni autografi, manoscritti, dipinti, mappe, bronzetti, monete e molti modelli architettonici divisi in tre grandi sezioni. Illustrazione della vita straordinaria di un figlio del ‘popolo’, che diviene il più influente e conosciuto architetto degli ultimi cinque secoli. Prodotta dal Centro Internazionale di studi di Architettura, dalla Royal Academy of Arts e dal Royal Institute of British Architects di Londra, la mostra è il risultato di 5 anni di studi e ricerche di studiosi di livello internazionale. Per il suo allestimento è stato necessario il concorso di più di 80 musei di tutto il mondo, che hanno messo a disposizione le opere.
Oltre ai disegni autografi di Palladio, in evidenza i disegni di architettura dei grandi maestri come Michelangelo, Raffaello, Andrea Sansovino e molti altri fino a Le Corbusier. Fra i dipinti spiccano opere di Leandro Bassano, Bramantino, Giulio Romano, Raffaello, Tiziano, Paolo Veronese, Van Dyck, Canaletto. Molti i modelli architettonici, di cui circa la metà costruiti appositamente per mostrare il modo di ideare e realizzare di Palladio. E poi, sculture e frammenti architettonici, libri, manoscritti, monete e medaglie.
Tre i temi illustrati nelle 10 sale della fastosa residenza, la sola che Palladio riuscì a realizzare integralmente: la sua straordinaria carriera; la sua mente e, infine, la sua eterna contemporaneità.
L’itinerario della prima sezione, dedicata alla carriera con più di 40 anni di progetti, si apre con un dipinto di Leandro Bassano, che ritrae un cantiere veneto rinascimentale con un giovane scalpellino al lavoro –gli inizi dell’avventura palladiana- e si chiude con l’ultima opera di Palladio: il grande disegno autografo per il Teatro Olimpico di Vicenza, assieme agli studi dei teatri antichi che ne rappresentano l’ispirazione.
La seconda sezione si sviluppa in tre sale e mostra Andrea Palladio nelle diverse fasi del suo lavoro, dal disegno al rapporto con le maestranze, dalla correzione delle bozze dei suoi libri alla cura della fase di stampa. Nella prima sala troviamo quindi preziosi fogli autografi con schizzi, studi avanzati e fogli per la presentazione dei progetti alla committenza. La seconda sala ci porta fin dentro il cantiere palladiano dove si realizza il progetto. Anche qui troviamo disegni autografi, materiali e un grande modello tridimensionale che restituisce l’interno della Chiesa di San Giorgio così come era stata concepita da Palladio. La terza sala è dedicata all’architetto comunicatore, al processo di ideazione e pubblicazione dei suoi scritti, come i “Quattro Libri dell’Architettura” (1570). Sistemi multimediali sono messi a disposizione dei visitatori che possono così ‘sfogliare’ i volumi.
L’ultima sezione della grande mostra, la terza, si apre con una delle più belle mappe rinascimentali (1580): la grande veduta dall’alto di Vicenza, che ci mostra come nell’anno della morte dell’architetto molti suoi edifici siano ancora in costruzione, come palazzo Chiericati, palazzo Thiene e lo stesso palazzo che ospita oggi la mostra. E poi, ovviamente, la villa Rotonda affiancata da disegni rinascimentali del Mausoleo di Alicarnasso, una delle sue fonti ispiratrici. Presentati anche edifici di architetti che hanno raccolto l’eredità palladiana, come Scamozzi, Jones e altri.
A chiudere la mostra, lo splendido “Capriccio” di Canaletto: una Venezia palladianizzata.
Per il quinto centenario della nascita sono stati emessi francobolli commemorativi dedicati ad Andrea Palladio. La zecca di Stato italiana e quella della Repubblica Di San Marino hanno coniato monete per celebrare il grande architetto. Francobolli e monete sono stati realizzati anche da altri stati europei. Realizzate anche schede telefoniche che celebrano le straordinarie ville palladiane.