Stragi di mafia


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La scuola per la legalità

Gli studenti a Palermo il 23 maggio falcone_borsellino_296

di Fabrizio de Jorio

Le manifestazioni di quest'anno, dedicate al XX anniversario delle stragi mafiose, quella di Capaci nella quale il 23 maggio 1992 morì il giudice Falcone, la moglie e tre agenti di scorta e, la strege di Via d’Amelio, 59 giorni dopo, nella quale morì, sempre per mano della mafia, il giudice Paolo Borsellino, sono state presentate al ministero dell’Istruzione a Roma, nel corso di una conferenza stampa. Erano presenti il ministro Francesco Profumo, Maria Falcone, presidente della Fondazione "Giovanni e Francesca Falcone", Piero Grasso, Procuratore nazionale antimafia e Domenico Di Fatta, preside dell'Istituto Comprensivo "Giovanni Falcone" del quartiere palermitano Zen, recentemente devastato da vandali. Moderatore, lo studente Lorenzo Serafinelli, del Liceo Scientifico "G. B. Grassi" di Latina.

Hanno preso la parola inoltre, in rappresentanza dell'Anci, i sindaci di Roma e Torino, Alemanno e Fassino. Presente anche Luigi Albore Mascia, primo cittadino di Pescara, città che - come Torino - sarà in collegamento con la manifestazione del 23 maggio. In sala anche i partner dell'evento: Silvia Calandrelli, direttore Rai Educational, il regista Pasquale Scimeca, Claudio Baglioni, socio fondatore e promotore della Fondazione O'scià, che per la Nazionale Cantanti ha scelto il tema "Venti", e l'attore Neri Marcorè. Il 23 maggio è il momento clou del percorso di educazione alla legalità, organizzato e promosso dal Miur e dalla Fondazione Falcone che ogni anno prevede un concorso nazionale attraverso cui sono selezionate le scuole. Quest'anno 250 istituti scolastici da tutta Italia parteciperanno alle manifestazioni in programma, nella data diventata ormai il simbolo dell'impegno della scuola a favore della legalità. Migliaia di studenti, si recheranno, a distanza di venti anni dalle stragi, a Palermo, in Sicilia, sui luoghi dove i due giudici, gli agenti di scorta e le loro famiglie vivevano, lavoravano e lottavano contro la mafia. Gli studenti andranno a Palermo per dire “No alla mafia”, a bordo di due imbarcazioni, le “navi della legalità”, simbolicamente ribattezzate Giovanni e Paolo che partiranno da Napoli e Civitavecchia il 22 maggio per arrivare la mattina del 23 nella città di Giovanni Falcone.

L’obiettivo comune, per commemorare i due giudici a venti anni dalla stragi di mafia, è quello di tramandare “di generazione di in generazione la cultura della legalità e l’impegno a contrastare tutte le mafie, fin dai banchi di scuola”.

Il 23 maggio gli studenti a Palermo attenderanno Giovanni e Paolo, le due navi della legalità
Sulla nave che partirà da Civitavecchia ci saranno il Ministro Francesco Profumo e il Procuratore Nazionale Antimafia, Piero Grasso. Da Napoli, invece, salperanno i due sottosegretari, Marco Rossi Doria ed Elena Ugolini e il Presidente di Libera, don Luigi Ciotti. La mattina del 23 maggio centinaia di studenti delle scuole di Palermo e di tutta la Sicilia attenderanno al porto l'arrivo delle navi. Dopo la cerimonia di benvenuto, a cui parteciperà Maria Falcone, gli studenti si divideranno.

Mille andranno verso l'Aula Bunker del carcere dell'Ucciardone di Palermo per assistere, dalle ore 10, al momento istituzionale della manifestazione, con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il Procuratore Nazionale Antimafia Piero Grasso, i vertici delle Forze dell'ordine e dell'Associazione Nazionale Magistrati e le più alte cariche istituzionali. Mentre gli studenti raggiungeranno l'Aula, tra le 9 e le 10, si terrà l'inaugurazione del Memorial dedicato a tutte le vittime della mafia siciliana presso il giardino della memoria di Ciaculli, nel terreno confiscato al boss Michele Greco. Contemporaneamente, gli altri ragazzi si recheranno in alcune piazze simboliche della città di Palermo (Piazza Maggiore, Parco Ninni Cassarà) dove parteciperanno alle iniziative organizzate dal Miur, dalla Fondazione Falcone e dalle scuole di Palermo nei Villaggi della Legalità allestiti ad hoc. Uno di questi, comunque, sarà allestito anche nel cortile antistante l'Aula Bunker, per gli studenti delle scuole primarie, con stand e laboratori realizzati dalle Forze dell'Ordine.

La Rai in prima fila trasmetterà in diretta la manifestazione dal carcere dell’Ucciardone
Ma il carnet di eventi è assai più ricco. Su Rai Scuola sarà trasmessa la diretta dall'Ucciardone (anche in streaming su www.raiscuola.rai.it). Nell'aula bunker verrà proiettato, in versione ridotta, un film di Pasquale Scimeca ("Convitto Falcone- la mia partita") e una partita del cuore si giocherà allo stadio comunale "Renzo Barbera" di Palermo tra la nazionale cantanti e la nazionale magistrati (con i proventi sarà realizzata, tra l'altro, un'aula didattica multimediale per i piccoli pazienti dell'ospedale Cervello di Palermo). Una partecipazione corale per ribadire il rifiuto totale di ogni cultura mafiosa, ricordando i valori di cui Falcone e Borsellino sono stati portatori e interpreti. Valori che non possono essere sbandierati un solo giorno all'anno. "Tutti i 365 giorni devono essere giorni della legalità", ha sottolineato il ministro Profumo. Con la consapevolezza - come ha osservato Maria Falcone – che contro la mafia è già stato fatto tanto, "ma con Falcone e Borsellino non è stato ancora chiuso il debito di riconoscenza alla loro memoria".

Il ricordo di Pier Luigi Vigna: Giovanni mi chiamò e mi disse: “Se presenti tu la domanda alla procura nazionale antimafia, non la presento io”. Gli risposi: Ma vai a farti un giro!!!!
"L'ultima volta che ho sentito Giovanni Falcone era nel maggio del 1992 quando si chiudevano i termini per presentare la domanda per procuratore nazionale antimafia. Ero nel mio ufficio a Firenze e intorno, alle 17, mi chiamò Giovanni e mi disse: 'Piero se la presenti tu (la domanda, ndr) non la presento io'. Non vi posso riferire la mia risposta che fu molto fiorentina: 'Giovanni, ma vai a farti una girata', diciamo così. Perché ovviamente se c'era uno che meritava era lui". Così l'ex procuratore antimafia, Pier Luigi Vigna, ricorda in modo informale durante una tavola rotonda sui "Giovani e la mafia", organizzata dalla Regione Lazio a via della Pisana, l'amicizia e la schiettezza del rapporto che lo univa al collega Giovanni Falcone. Un'amicizia, ma soprattutto una forza caratteriale del magistrato ucciso dalla mafia nella strage di Capaci, insieme alla moglie e a tre agenti di scorta, il 23 maggio 1992, che si legge anche in un biglietto autografo che inviò a Vigna. Era stato scritto con la penna stilografica con la quale aveva redatto le oltre 300 pagine dei verbali dell'interrogatorio a Tommaso Buscetta. Un biglietto che è da poco stato ritrovato dal magistrato fiorentino: "Giovanni Falcone mi scriveva il 18 agosto del 1988, probabilmente all'indomani della volontà del Csm, salvo pochi voti, a non farlo diventare giudice istruttore a Palermo”. Giovanni Falcone, seppur amareggiato da quella esclusione, scriveva: 'Per quanto mi riguarda non dimentico mai che sono un servitore dello Stato e che la giustizia e' appunto un servizio, pertanto serenamente continuerò a lavorare ovunque la mia opera verrà ritenuta utile ma non consentirò mai che il mio nome venga usato come paravento delle altrui inadempienze. Un affettuoso abbraccio, Giovanni Falcone'.