Potrebbe essere una materia interdisciplinare, da insegnare fin dalle elementari per “imparare a pagare le tasse. Il ministro dell’Istruzione, Profumo, rassicura: “E’ una nostra priorità”. Per una società in crescita e migliore.
E’ un momento difficile. La scuola finora non è stata toccata. L’attuale assetto, modificato dalla riforma del precedente governo, la soddisfa? Metterà di nuovo mano alla Scuola o si dovrà comunque farlo?
In questo momento prioritario è il tema dell’organizzazione complessiva. Questo è comune a tutti i comparti della P.A. e quindi anche alla Scuola. Dunque, stiamo lavorando. Non interverremo però sul “core” della struttura, non sugli insegnanti né sul personale amministrativo, ma sul modello complessivo organizzativo. Questo significa un Ministero meno autorizzativo e più cooperativo. Un sistema di ascolto più forte con un sistema informativo in grado di direzionare la collaborazione tra il ministero e le reti e le comunità della scuola.
Dunque sono esclusi ulteriori tagli?
Sì, li escludo. In questo momento credo che il sistema abbia bisogno di diventare più moderno. Stiamo investendo sul tema della sicurezza, delle nuove scuole, e quello del collegamento tra istituti al fine di avviare un processo di modifica delle modalità di apprendimento anche con l’utilizzo importante di nuove tecnologie.
Il Ministero dell’Istruzione ha intenzione di intervenire per far sì che tra i cittadini, anche in più piccoli, si diffonda la cultura del pagare le tasse?
Certamente sì. Questo è uno degli elementi sui quali stiamo lavorando con grande attenzione che è quello, mi lasci dire, dell’”educazione finanziaria”. Uno degli aspetti è anche quello della responsabilità nei confronti della società e dunque di vedere le tasse non come una gabella ma come un elemento di crescita della società stessa.
Secondo Lei, ministro Profumo, la “cultura” della mafia in Italia si può sconfiggere?
Intanto la scuola da anni ha in atto il processo sulla legalità che passa attraverso una fase di formazione degli studenti e dei docenti , attraverso progetti, momenti seminariali, attraverso molte attività che sono quotidiane. Ieri abbiamo lanciato in conferenza stampa la manifestazione del 23 maggio, per il ventennale delle stragi di Capaci e via d’Amelio: ci saranno due navi della legalità che partiranno da Civitavecchia e da Napoli con circa 3 mila studenti e il coinvolgimento di tutta la comunità della Scuola. Il 23 maggio sarà solo uno dei 365 giorni in cui la Scuola è impegnata sul tema della legalità.