Ne soffrono 24 milioni circa di donne


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Cellulite, qualcosa è cambiato

Le novità più importanti al 33esimo congresso nazionale della Società Italiana di Medicina Estetica: dai campi magnetici alla pompa biomagnetica, dalla tecarterapia e le radiofrequenze agli spazzolamenti con le luci laser e con l’infrarosso c

di Ivan Miceli

“L’attenzione della ricerca sulla cellulite, commenta il professor Pierantonio Bacci, docente di medicina estetica all’università di Siena, si è appuntata sul ruolo dei mitocondri, sempre più valorizzato e importante per il buon funzionamento di cellule e tessuti. Sono cambiate dunque tante cose. Per questo il congresso di Roma quest’anno ha deciso di fare il punto della situazione, di tracciare lo stato dell’arte delle ricerche e dei trattamenti in tema di cellulite. Come si legge in un libro del professor Bacci di una decina di anni fa, non esiste ‘la’ cellulite; la ‘buccia d’arancia’ è infatti causata da almeno 29 malattie o disturbi diversi.

La cellulite, spiega il prof. Bacci, sarebbe espressione di una malattia del tessuto connettivo causata da un’intossicazione che si inserisce in malattie particolari. Il danno cellulare alla base della cellulite può essere dovuto ad un eccesso di zuccheri, all’ azione dei radicali liberi, a stasi linfatica, all’aumento del tessuto adiposo per effetto degli ormoni; sono tutte condizioni e concause che possono portare ad una riduzione del microcircolazione arteriosa e quindi alla riduzione della respirazione del mitocondrio cellulare, che è l’anima energetica del tessuto e della cellula; tutto ciò provoca la reazione infiammatoria, la fibrosi e alterazioni del tessuto adiposo, alla base della malattia.

A essere interessate dalla cellulite sono 2,5 donne su 3, cioè 24 milioni circa di donne. Dietro le quinte della ‘buccia d’arancia’ ci può essere un’insufficienza veno-linfatica, un aumento (ma anche una riduzione) del grasso, una fibrosi, un disturbo metabolico (resistenza insulinica, problemi tiroidei).

La cellulite, continua Bacci, prima veniva attribuita solo ad un’insufficienza veno-linfatica mentre oggi sappiamo che le cause sono molte e forse possiamo spingerci a dire che la cellulite non è solo un’espressione ma uno strumento che l’organismo usa per lanciare segnali di aiuto. Un vero e proprio SOS per segnalare che qualcosa non sta funzionando. Questo non vuol dire che tutte le donne con la cellulite sono ‘malate’, ma di certo chi è affetto da questa condizione potrebbe essere portatore di patologie e disturbi vari, dall’insufficienza venoso linfatica, all’artrosi o rigidità al ginocchio o alla caviglia, fibromialgie, disfunzioni ormonali, fibrosi, tutte alterazioni che vanno attentamente inquadrate e diagnosticate per una terapia mirata.

Anche un accurato esame obiettivo permette di orientare la diagnosi. Due esempi. Un gruppo di persone con cellulite presenta i piedi gonfi, l’altro ha la cellulite ma non ha i piedi gonfi. Nel primo caso il problema è un lipolinfedema, cioè una cellulite con insufficienza veno-linfatica, l’altro gruppo invece è affetto da lipoedema, causato da problemi endocrino-metabolici, ed è caratteristico ad esempio dalle giovani con cellulite alla coscia, senza problemi al piede e quindi senza insufficienza veno-linfatica. La prima è una patologia vascolare, l’altra no.

La terapia. Le novità più importanti sono le metodiche mutuate dalla medicina dello sport: dai campi magnetici, che servono per ristrutturare il tessuto connettivo, alla pompa biomagnetica che si usa per ridurre il dolore; la tecarterapia e le radiofrequenze che servono ad aumentare il collagene e quindi a diminuire i processi di fibrosi; gli ‘spazzolamenti’ con le luci laser, con l’infrarosso, che permettono di far utilizzare energia al mitocondrio (sono metodiche che diminuiscono l’intossicazione del tessuto, la fibrosi, l’acidità e quindi, portando più ossigeno, mettono il mitocondrio in condizioni di lavorare meglio). Queste integrazioni permettono di avere tante armi per migliorare sia clinicamente che fisicamente un processo che è l’inestetismo peggio tollerato al mondo.

La dieta. Il ruolo di Integratori e Antiossidanti . Non vanno presi in modo incontrollato,ammonisce il professor Bacci, Può essere utile assumere antiossidanti come i bio-flavonoidi, che sono protettori del sistema venoso (come la vite rossa, la rutina, il meliloto) ed anti-infiammatori naturali (betulla, ananas) che permettono di depurare la matrice e di ridurre l’acidità.

Il ruolo dell’acqua. E’ importantissima perché permette di lavare via le scorie, gli scarti dell’organismo: da utilizzare in quantità di 1-2 litri al giorno a piccoli sorsi, e soprattutto un bel bicchiere di acqua prima di mangiare. L’acqua va scelta con attenzione: quella che si consuma lontano dai pasti deve avere un pH alcalino (sopra 5,8-6), perché aiuta ad alcalinizzare i tessuti. Durante i pasti invece ci si può concedere un’acqua un po’ più acidula perché facilità la digestione. Oggi si utilizza anche il solfato di deuterio in gocce, (molto utilizzato anche per la fibromialgia) per favorire la funzionalità del mitocondrio.