di Maurizio Iorio
Due giugno, una festa della repubblica ed una della monarchia, a soli 1500 km di distanza, e nell’ambito dell’Unione Europea. Mentre il presidente Napolitano saluta la sfilata ai Fori Imperiali, seppur in forma “sobria”, Elisabetta II d’Inghilterra festeggia il “Giubileo di Diamante”, che celebra il 60° anniversario della sua ascesa al trono, avvenuta il 5 febbraio del 1952. La primogenita dei duchi di Windsor successe al padre, Giorgio VI, deceduto in Canada in seguito ad una grave malattia, la cui figura è stata ricordata nel recente film “Il discorso del re”. L’anziana regnante (ben 86 primavere) si avvia a diventare la detentrice del guinness di durata dei sovrani inglesi (a conferma del detto andreottiano che “il potere logora chi non ce l’ha”) , e tutta la Gran Bretagna (e non solo) si appresta a festeggiare l’avvenimento. Solo l’ ottocentesca bis-bis-nonna, la regina Vittoria, ha fatto di meglio, ben 63 anni di regno. Elisabetta II, figlia di re Giorgio VI, come già detto, e di Elisabeth Bowes-Lyon, duchessa di York, è regina, oltre che del Regno Unito, anche dell’Australia, del Canada, della Nuova Zelanda, di un’altra mezza dozzina di isole ed isolette sparse per i quattro angoli della terra, è capo del Commonwealth, governatrice suprema della Chiesa Anglicana, comandante in capo delle forze armate e signora dell’isola di Man. A conti fatti, 125 milioni di sudditi. Quando re Giorgio VI morì, Elisabetta si trovava in Kenya con il marito, il principe Filippo, duca d’Edimburgo, sposato nel 1947, a soli 21 anni. L’incoronazione ufficiale avvenne con una fastosa cerimonia all’abbazia di Westminster il 2 giugno del 1953, e fu in assoluto il primo avvenimento trasmesso in Eurovisione. In suo onore fu istituito l’East African Safari, uno dei più duri rally del mondo, che attraversava il Kenya, l’Uganda e il Tanganika.
“Formale” il suo ruolo istituzionale
La regina, che nel suo paese è un’autentica icona (“God save the queen” è l’inno ufficiale del Regno Unito), ha un ruolo decisamente formale in quella che è la più antica democrazia parlamentare del mondo. Ma la monarchia, come istituzione, non è mai stata messa in dubbio dai suoi sudditi e la regina, nei suoi 60 anni di regno, non ha mai negato l’assenso ad una legge (è una delle sue prerogative), fatto che non avviene dal 1708. La sovrana non hai dato prove di grande simpatia, e le è stata spesso rinfacciata la sua freddezza caratteriale, soprattutto in pubblico. L’assenza della famiglia reale alle manifestazioni popolari di dolore per la morte della principessa Diana (1997), molto amata nel Regno Unito, fatto che suscitò immensa commozione e partecipazione in tutto il Paese, non le è stata mai perdonata.Conservatrice e moralista
Elisabetta II ha idee abbastanza conservatrici in fatto di religione, moralità e questioni di famiglia. Impedì alla sorella Margaret di sposare un uomo divorziato, e per anni si è rifiutata di acconsentire alla relazione di suo figlio, il principe Carlo, con Camilla Parker-Bowles, duchessa di Cornovaglia, accettata di fatto solo dopo il loro recente matrimonio. Interpreta in modo impeccabile il suo ruolo istituzionale, conservando buoni rapporti con tutti i partiti, anche se non ha mai fatto mistero di “detestare cordialmente” il premier Margaret Thatcher. La regina è la più anziana sovrana britannica di tutti i tempi, e non ha nessuna intenzione di abdicare a favore del principe Carlo. Negli ultimi anni ha ridotto i suoi viaggi, ma è comunque il sovrano che ha girato di più al mondo, superando perfino papa Giovanni Paolo II.
Il Queen Diamond Jubilee
Dal 6 febbraio di quest’anno sono iniziati i festeggiamenti, che culmineranno con un lungo week-end festivo di quattro giorni, dal 2 al 5 giugno. La regina darà il via alle celebrazioni ufficiali in occasione dell’annuale derby ippico di Epson. Il giorno seguente ci sarà l’imperdibile Thames Diamond Jubilee Pageant, una processione nautica di tradizione secolare che vedrà oltre mille barche sfilare lungo il Tamigi, con la sovrana al comando dell’immensa flotta. Gli inglesi festeggeranno il loro Big lunch all’aperto mangiando il tradizionale “Victoria sponge cake” e bevendo un Pimm’s. Durante il mese di giugno a Buckingham Palace sarà esposta la straordinaria collezione di gioielli di proprietà della Corona. Tra i preziosi in mostra spiccano un diamante di 22 carati ricevuto in dono dalla regina Vittoria nel 1853, proveniente dal tesoro dei marajas di Lahore, che costituisce il motivo centrale di un collier di 28 grossi diamanti, ed una spilla a forma di stella che comprende due pietre di 94 e 63 carati. Nel castello di Windsor, alle porte di Londra, una mostra fotografica (“The Queen: Sixty Photograps for sixty years”) racconta la storia della regina durante ogni anno del suo regno.Curiosità
Nonostante i cappellini dalla foggia tipicamente british e l’abbigliamento più che istituzionale, la regina Elisabetta negli ultimi anni è diventata un punto di riferimento della moda inglese, tanto che l’eccentrica stilista Vivienne Westwood ha creato una collezione ispirata proprio alla sovrana.
Il logo del Diamond Jubilee è stato disegnato da una studentessa di 10 anni, Catherine Dewart, che ha sbaragliato 35000 concorrenti in un concorso pubblico indetto dalla Bbc. Il disegno sarà riprodotto su tutto il merchandising legato all’avvenimento.
La nota casa produttrice di whisky John Walker ha creato il Diamond jubilee scotch whisky, un blend di whisky di malto e whisky di cereali distillati nel 1952, l’anno di ascesa al trono della regina. Dopo la selezione i whisky sono stati invecchiati in botti di legno di quercia proveniente dalla tenuta reale di Sandringham. Il blend è stato imbottigliato il 6 febbraio, allo scadere dei 60 anni di regno. Le bottiglie sono solo 60, e verranno vendute al prezzo di 100.000 sterline l’una. Il ricavato sarà devoluto al Queen Elisabeth schoolarship trust, un ente preposto alla tutela dei mestieri rari.
Un folle compratore si è aggiudicato su Ebay, per la modica somma di 18.000 dollari, un paio di mutandoni della regina Elisabetta, con tanto di stemma della corona, da lei indossati nel 1968, durante un viaggio in Cile e dimenticati (!?) a bordo di un elicottero privato.
Nel 2006 Stephen Frears ha girato “The Queen”, un film ispirato alla vita di Elisabetta II, impersonata dall’attrice Helen Mirren, che ha vinto l’Oscar per l’interpretazione.