La crisi scuote i nervi


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E' lo spread la nuova fobia

Va ad aggiungersi al già lungo elenco di paure incontrollabili che in Italia colpisce l'11% della popolazione

La crisi scuote i nervi. E fa crescere l'esercito dei fobici, spaventati non solo dai ragni, la paura piu' diffusa, ma ora anche da nuovi 'mostri', come lo spread che puo' causare veri e propri attacchi di panico. L'esercito degli italiani afflitti da una fobia, disturbo che trasforma oggetti e situazioni normali in gravi minacce, raggiunge l'11% della popolazione. La meta' e' vittima di paure di tipo sociali, che oggi si legano a doppio filo alla difficile situazione economica. E sono soprattutto le donne ad avere un'ossessione. Che puo' essere di qualsiasi tipo.

Le fobie "sono disturbi dell'ansieta' che possono avere diversi gradi di gravita', da lieve a gravissima", spiega all'Adnkronos Salute lo psichiatra dell'universita' D'Annunzio' di Chieti, Massimo Di Giannantonio. "Si tratta - continua l'esperto - di una modalita' di gestione del conflitto e della paura che vengono oggettivizzati". In pratica, un'angoscia piu' generale viene 'convogliata' su un oggetto singolo. "E' un modo di controllare una sensazione di ansia diffusa, avvertita come fortemente minacciosa. E cio' consente al cervello di non andare in tilt in modo generalizzato, continuando a funzionare normalmente quando non si trova di fronte al 'nemico'", precisa l'esperto.

Il bisogno di controllo e' al centro di questo disagio. "Per questo - aggiunge Di Giannantonio - la crisi che stiamo vivendo favorisce lo sviluppo di fobie. Si decuplicano le incertezze, il quadro del presente e' incerto, mentre e' fortemente minacciato il quadro del futuro". Lo spread, quindi, incarna il peggiore fantasma. "Si tratta di un elemento che mette in contrapposizione il bisogno della sicurezza e stabilita', che hanno tutti gli esseri umani per poter programmare le attivita' future, rispetto all'idea di essere oggetto di un elemento incontrollabile, che arriva da fuori, e che non puo' essere toccato ne' dal nostro giudizio ne' dal nostro intervento".

Non tutti pero' reagiamo allo stesso modo rispetto allo spread. "Ci sono - spiega l'esperto - due grandi famiglie psicologiche. Quelle delle persone 'campo dipendenti' e quelle 'campo indipendenti' (una classificazione che si basa su piu' elementi, in particolare la capacita' di indipendenza). Le prime sono piu' influenzate dagli eventi esterni. E quindi piu' a rischio delle altre di sviluppare fobie sociali".

Non ci sono regole nella 'scelta' della paura da parte del cervello: puo' riguardare oggetti, situazioni. Cose piccole o, al contrario, enormi. Cosi' come non ci sono condizioni sociali che salvano dal rischio. Sono molte, ad esempio, le celebrita' con problemi fobici: Nicole Kidman ha orrore delle farfalle, Scarlett Johansson degli scarafaggi, Madonna dei tuoni. Dalla paura di volare sono afflitti in molti, come Adriano Celentano e Cher, mentre il terrore per i clown, colurofobia, colpisce il divo Jhonny Depp.

Ma le paure possono concentrarsi davvero su tutto. E' il caso della triscaidecafobia, la paura del numero 13, o della simmetrofobia, la paura delle cose simmetriche. E persino i colori sono in grado di 'paralizzare' alcune persone, come chi soffre di leucofobia (paura del bianco) o di melanofobia (paura del nero). Tra le paure piu' diffuse, infine, troviamo l'aracnofobia (paura dei ragni); la sociofobia (paura di essere giudicati negativamente); aerofobia (paura dell'aereo); agorofobia (spazi aperti); claustrofobia (spazi chiusi); acrofobia ( altezze); emetofobia (del vomito o di vomitare); carcinofobia (paura di avere il cancro); brontofobia ( fulmini e tuoni); necrofobia (paura dei cadaveri) .