Valentina Rosselli, una splendida settantenne

Biografia tra sogno e realtà della creatura di Crepax valentina_crepax_296

di Federica Marino

Settant’anni e non sentirli: succede spesso nei fumetti, dove “gli eroi son tutti giovani e belli” e mantengono intatto, album dopo album, lo smalto degli esordi. Ma che succede quando gli anni passano anche sulla carta, portando qualche ruga al contorno degli occhi? E se l’eroe è un’eroina, accetterà su di sé il segno del tempo? Riuscirà a diventare grande, a invecchiare, rimanendo giovane?

Almeno in un caso, la risposta è sì: la signora Rosselli compie 70 anni a Natale, ma il suo fascino è lo stesso di quando appena ventitreenne fece la sua prima comparsa sulle pagine di Linus: pochi sanno il suo cognome, ma come Valentina la conoscono tutti: è la mora dagli occhi di ghiaccio disegnata da Guido Crepax sulla traccia iconografica dell’attrice del cinema muto Louise Brooks e del personaggio da lei reso celebre, Lulù.

Bella, spregiudicata e sincera come Lulù, Valentina sembra vivere una doppia vita: nel reale immaginato per lei da Crepax, nasce, vive e lavora a Milano,dove fa la fotografa e nel corso degli anni diventa madre; c’è poi la dimensione onirica, da cui Valentina entra ed esce con leggerezza. L’attesa, l’inquietudine, la tensione delle storie di Valentina non nascono da quello che accade, ma dall’oscillazione continua tra i due mondi, che destabilizza e attrae il lettore perché fa spazio, in quella terra di nessuno, anche alle sue fantasie. Seduzione allo stato puro, e svincolata da ogni preoccupazione anagrafica.

Alla splendida settantenne che è Valentina, Roma rende omaggio in una mostra a Palazzo Incontro, edificio settecentesco dal 2010 laboratorio di cultura sotto l’egida della Provincia, con spazi dedicati a mostre d’arte, fumetto, grafica e fotografia.

Centoventi tavole originali, sagome a grandezza naturali di Valentina a guidare il visitatore lungo il percorso, che distingue fisicamente i due piani narrativi, reale e onirico: al primo piano ci sono la realtà in cui si muove Valentina da sveglia e la sua (auto)biografia, con le origini cinematografiche del fumetto, compreso un video in cui Louise Brooks si dice lusingata di avere ispirato il personaggio di Crepax. Una sala è dedicata all’influenza di cinema e fotografia sulla struttura delle tavole e la scelta di indicare al lettore, con forme diverse della cornice, il mondo abitato in quel momento da Valentina: cornice tondo, sogno; cornice squadrata, la realtà. Infine le “tavole in movimento”, sperimentazione in corso all’Archivio Crepax.

Il secondo piano vira verso la realtà parallela immaginata o sognata da Valentina e una sala dedicata agli spunti psicanalitici nelle sue storie. Accanto allo studio di Crepax, riprodotto com’era nel reale, c’è il suo doppio surreale, ricostruito dalle tavole disegnate dall’autore; due le porte verso realtà altre, e uno spioncino magico, per guardare immagini altrimenti proibite e invisibili. Il percorso continua fino al diorama conclusivo, in cui Valentina e il suo doppio si incontrano e si confrontano, riflettendosi l’una nell’altra, ancora una volta. Un libro accompagna questa mostra, che il figlio di Crepax, Antonio, definisce “immersiva e interattiva”: in due parole, quello che i fumetti di suo padre hanno saputo fare, anche prima di internet, dando vita a un personaggio e a mondi sognati, ma tanto possibili – perché vicini all’inconscio di ognuno di noi - da sembrare reali. Buon Compleanno, Valentina.

Valentina Movie
Roma, Palazzo Incontro
Fino al 30 settembre 2012 (chiusa dal 6 al 20 agosto)