Patto per la crescita e l'occupazione, accelerazione sull'Unione bancaria, accordo su aiuti diretti alle banche spagnole e, soprattutto, intesa sui meccanismi anti-spread per i paesi virtuosi ma in difficoltà. Questi i principali risultati raggiunti dal vertice Ue di Bruxelles a cui i mercati hanno riservato per ora un'accoglienza decisamente positiva.
Ma cosa si intende per scudo anti-spread? Il prof. Carlo Andrea Bollino, docente di economia all’Università di Perugia, spiega: “Facciamo un esempio: nel passato, quando c’era una carestia e poco raccolto, l’ente agrario, come una cooperativa, immetteva nel mercato grano stipato nel silos per calmierare i prezzi; quando invece il raccolto era abbondante e il grano in eccesso, l’ente comprava grano per evitare che il prezzo scendesse troppo. L’idea dello scudo è simile: si tratta di una serie di interventi volti a mitigare le tensioni sui mercati e frenare l’aumento dei tassi di interesse sui titoli di stato, quindi lo spread”.
Lo scudo anti-spread interverrebbe dunque quando i tassi d’interesse di un Paese crescono troppo rispetto a quelli di un altro, come nel caso italiano, per calmierare i titoli e riportarli a valori “normali”. “Finora – spiega Bollino – non è stato possibile attuare il meccanismo perché la Germania poneva il veto visto che le risorse da impiegare per comprare i titoli all’origine dello spread sono europee, della Bce”. Quali conseguenze ci sarebbero per gli italiani? “Abbassare lo spread comporterebbe una maggiore tendenza delle banche a concedere prestiti e quindi il rilancio dell’economia”.
Anche il Codacons plaude Monti: “per aver contribuito al raggiungimento di un'intesa su un meccanismo antispread, importante per evitare che le manovre di risanamento già pagate dalle famiglie italiane servano solo a remunerare gli interessi maggiori sui titoli di Stato, facendoci così ritornare al punto di partenza, ma con le tasche già svuotate".
Sul sito ilsussidiario.net, Emilio Colombo, docente di Economia internazionale nell’Università Bicocca, commenta: “Monti ha fatto valere il varo di tutte le misure necessarie per mettere i conti pubblici in equilibrio e, in cambio, non ha chiesto dei favori, ma che l’Italia sia messa nelle condizioni di far sì che le misure assunte siano efficaci. Se, infatti, lo spread restasse agli attuali livelli, tutti i provvedimenti e i sacrifici fin qui intrapresi sarebbero vanificati dai miliardi di euro necessari per ripagare gli interessi sul debito”. E aggiunge: “E' da sottolineare, anzitutto, il dato politico. C’è stato un cambiamento di indirizzo. Finora, l’Europa ha parlato tedesco. Ora, inizia a parlare altre lingue”.
Del resto, per spezzare il circolo vizioso tra banche e debito sovrano è stata imboccata, proprio come richiesto da Roma e Madrid, la strada della sorveglianza unica sugli istituti di credito affidata alla Bce e della possibilità, per il fondo salva-Stati, di procedere direttamente alla ricapitalizzazione delle banche.
È stata trovata inoltre un'intesa per assicurare la stabilità finanziaria della zona euro facendo ricorso in modo flessibile ed efficace agli strumenti esistenti senza che i Paesi virtuosi debbano essere sottoposti a ulteriori particolari condizioni.
I leader dei 27 hanno dato il via libera pure al Patto per la crescita e l'occupazione, un pacchetto di misure che individua risorse per circa 120 miliardi di euro da utilizzare per stimolare lo sviluppo economico. Il vertice ha inoltre chiesto di fissare una road map e un calendario preciso per procedere vero una 'vera' unione economica e monetaria e ha prospettato la possibilità che un gruppo di almeno nove Paesi dell'Eurozona possa procedere verso l'adozione entro l'anno di una tassa sulle transazioni finanziarie ricorrendo a una cooperazione rafforzata.