Il piano salva-euro, le prossime tappe

La scheda

I dettagli tecnici sono rinviati all'Eurogruppo del prossimo 9 luglio: allora i ministri delle Finanze dell'Eurozona dovranno definire meglio come il fondo di salvataggio europeo potrà diventare uno 'scudo' per raffreddare gli spread, ricapitalizzare direttamente le banche in difficoltà e raffreddare i rendimenti degli Stati 'virtuosi'. Ma la strada è ancora lunga per il quadro delle riforme europee in cui s'inquadra l'uso "flessibile ed efficiente" dei fondi di salvataggio varato la scorsa notte.

Il punto d'arrivo dovrebbe essere quella Unione di bilancio, in teoria con un vero e proprio ministro del Tesoro europeo in grado di coordinare davvero le politiche economiche degli Stati membri. Significativi i passi avanti dal punto di vista politico, con l'apertura di Parigi. Ma la strada è ancora lunga: il passaggio chiave sarà l'arrivo di un nuovo rapporto Van Rompuy il prossimo ottobre, in cui definire la 'road map' per arrivare ad un'unione di bilancio in grado di mettere insieme solidarietà e responsabilità su scala europea. Un ulteriore rapporto del presidente del Consiglio europeo, contenente la versione definitiva del pacchetto di riforme istituzionali destinate a cambiare il volto dell'Europa, è atteso per dicembre. Nel frattempo, l'appuntamento più immediato riguarda proprio quelle misure di breve termine, richieste da Spagna e Italia, sul fronte bancario e degli spread. Se ne parla a Bruxelles il prossimo mese e i dettagli da definire sono tanti, in particolare le modalità e condizioni per gli interventi del fondo Esm e il monitoraggio degli Stati e delle banche che ricevono assistenza.

C'è un'altra partita in gioco i cui contorni dovrebbero diventare presto più chiari: la tassa sulle transazioni finanziarie, o 'Tobin Tax', che il presidente francese Francois Hollande promette verrà "definita" e messa in atto in regime di "cooperazione rafforzata entro fine anno".