La Particella di Dio


Stampa

Scienza, non fantascienza

Al Cern di Ginevra, i risultati del più grande Acceleratore di Particelle al mondo, alla ricerca dell’origine dell’Universo e

di Emanuela Gialli

L'atteso annuncio è arrivato: la "Particella di Dio" esiste. A confermarlo sono i risultati di due diversi esperimenti presentati oggi alla Conferenza mondiale del Cern, a Ginevra, ottenuti anche grazie al contributo dei ricercatori italiani.

"La particella osservata presenta gran parte delle caratteristiche attese per il bosone di Higgs, anche se serviranno ulteriori ricerche ed elaborazione dei dati per avere una certezza definiti- va", spiega l'Istituto nazionale di Fisica Nucleare, in una nota ufficiale.

"Ci serve solo un po' di tempo in più per preparare i risultati per la pubblicazione", ha commentato la portavoce internazionale di Atlas,uno degli esperimenti presentati a Ginevra, l'italiana Fabiola Giannotti. Quella di oggi dunque non è ancora una conferma, ma ad ogni modo è un successo per l'Italia, con i nostri scienziati in prima fila", ha detto il presidente dell'INFN, Ferdinando Ferroni, riferendosi al portavoce dell’altro esperimento CMS impegnato sul progetto, Guido Tonelli, e al direttore della Ricerca del Cern, Sergio Bertolucci.

Ma si può parlare di scoperta rivoluzionaria nel campo della Fisica della materia? L'intervista al direttore della Ricerca Cern, Sergio Bertolucci.

Si deve essere cauti o ci si può concedere questa volta qualche lusso in più, dopo il caso del neutrino superveloce?
C’è una differenza fondamentale, nel caso del neutrino era stato un unico esperimento ad effettuare la misura. Oggi invece sono stati presentati i risultati di due esperimenti, indipendenti, ciascuno con il suo apparato sperimentale, il suo gruppo di circa 3 mila persone che ci lavorano e ognuno ha un suo differente approccio scientifico. E i dati, come sembra, sono convincenti. Quindi possiamo dire che siamo abbastanza avanti. A differenza del neutrino, questi studi sulla particella di Higgs sono cresciuti con il tempo, accumulando elementi di conoscenza. A dicembre, gli esperimenti già avevano fatto venire fuori due cose: che il campo di esistenza della particella era ridotto a un piccolo spazio, il che riduceva l'ipotesi di una probabile "fluttazione del fondo", e che in questo piccolo spazio erano stati individuati degli indizi della presenza della particella. Il margine di errore poi è passato da 1 per mille a 1 per diecimila a poche parti su 10 milioni. E allora, sì, ci siamo.

Non è dunque sbagliato dire che è stata scoperta la “Particella di Dio”? 
E' più che altro esagerato. Oggi potremo al massimo dire che c’è una particella compatibile con quella di Higgs. Tra l’altro, questa particella descrive il meccanismo attraverso il quale le particelle acquistano massa. Ma è solo uno dei meccanismi. Pensi solo che se si dimostrasse l’esistenza della supersimmetria, che spiegherebbe la materia oscura, i meccanismi sarebbero cinque. E’ stata trovata la particella di Higgs? Bene, però da questo momento noi ricercatori dobbiamo cominciare a studiare come viene prodotta e come decade, cioè come muta, perché questa particella ha una durata brevissima. Quale che sia il risultato, comunque ci divertiremo: confermata o superata, la teoria di Higgs apre scenari del tutto nuovi.

Quindi nessun annuncio rivoluzionario oggi, professor Bertolucci
Lo sa qual è il problema? E’ che si ha una visione troppo cinematografica della scienza. Pensiamo che lo scienziato sia come quello descritto in molti film americani, con i capelli bianchi arruffati, il camice bianco, che fa o non fa la scoperta. La scienza non è così. Procede in modo incrementale, senza grandi colpi di genio. E’ come nel libro di Edgar Allan Poe, in cui mega-investigatori che cercavano una lettera buttano all’aria tutta casa e non la trovano, semplicemente perché la lettera stava appoggiata su una credenza. L’invito è che tutti stiano lontano dalla fantascienza.

Intanto c’è la gara a chi fa l’annuncio più roboante
Ma sì, tanto lo so che da adesso comincerò a ricevere mail in cui mi si chiede “allora Dio esiste”, oppure “ma allora non esiste”. Pensi solo che la “Particella di Dio” è il titolo cambiato di un libro del Nobel per la Fisica Leon Max Lederman, “Dannata particella”. In inglese era sgradevole, allora l’editore del libro lo cambiò in “Particella di Dio”. Altro che interpretazione mistica: sono gli editori e siete voi giornalisti a fare “danni” (sorride, ndr). Ma in fondo a noi fa piacere: vuol dire che le persone hanno capito che seguire la conoscenza e la ricerca è l’unico modo per garantire e garantirci un futuro sostenibile.