Se i mercati avevano bisogno di una boccata d'ossigeno, di una ventata di fiducia ecco qua il messaggio 'forte e chiaro' arrivato dalla Lancester House di Londra, dal presidente della Bce, Mario Draghi. Poche parole ma più incisive di un'iniezione di liquidità della Bce ("Siamo pronti a tutto per salvare l'euro") che sono riuscite nel miracolo di rafforzare i mercati e depotenziare lo spread , sceso sotto i 500 punti nel giro di 10 minuti dai 520 dell'apertura, per attestarsi sui 480 punti alle 13.10. Anche le borsa, subito balzata da +0,60% ad un +2% per poi segnare un avanzamento del 3.75% attorno alle 13.15. Sarà stato lo 'spirito' olimpico che aleggia sulla capitale britannica a poco più di 24 ore dall'inaugurazione dei Giochi o forse la necessità di mandare segnali alla speculazione galoppante degli ultimi giorni, tant'é che il presidente della Bce è riuscito nell'intento. Ospite del premier britannico David Cameron, insieme ai colleghi della Banca d'Inghilterra, Mervin King, della Banca del Messico Agustin Carstens e del Brasile, Alexandre Tombini, il numero uno dell'Eurotower ha ricordato "i progressi straordinari compiuti dall'area euro negli ultmi sei mesi", un periodo turbolento che ha messo a dura prova la tenuta del sistema che ora - è il massaggio che parte da Londra all'indirizzo di Bruxelles e dei Paesi big dell'eurozona - dovra marciare più fore ma soprattutto "più unito". "L'euro è irreversibile e la Bce è pronta a fare tutto il necessario per salvare la moneta unica", il preambolo di Draghi che ha ripetuto ancora una volta come "l'area euro è più forte di quanto non le venga riconosciuto" ed "é impensabile immaginare la possibilità che un Paese possa uscire dall'eurozona".
I firewall (lo scudo antispeculazione), ha aggiunto, "sono pronti a funzionare meglio che in passato", però è necessario uscirne dalla frammentazione finanziaria", arrivare ad una vera unione bancaria, finanziaria e fiscale, anche perché - ha lamentato Draghi - il mercato interbancario tra i vari Paesi non sta funzionando al meglio". Comunque, prima o poi, "si arriverà alla condivisione della sovranità nazionale Ue". Un invito, tra l'altro, chesto in presa diretta al presidente della Bce dall'ad di Vodafone, Vittorio Colao, ospite della ristrettissima platea della Lancester House. Il manager italiano, al termine dell'intervento di Draghi, lo ha bonariamente provocato chiedendo a se non fosse l'ora di dire "forte e chiaro" che solo "l'unione politica in Europa è in grado di placare i mercati". Diplomatica ma realistica la risposta di Draghi che ha sostenuto che "ora le cose si stanno muovendo molto rapidamente". Il problema di fondo, o meglio il retaggio che la crisi si porta dietro, ha aggiunto, "é che negli ultimi 10 anni, sia a livello nazionale che a livello europeo, i governi non hanno fatto nulla". Aprendo i lavori della conferenza, blindatissima, anche in qualità di padrone di casa, il premier britannico David Cameron, si era mostrato altrettanto fiducioso nello scacciare i fantasmi della crisi (che ha intaccato anche il Pil nazionale, -0,7% nel II trimestre): "Dallo scoppio della crisi - ha ricordato - il mondo è cresciuto del 20%. Ma non l'Europa. I paesi europei che ce la faranno saranno quelli che prenderanno scelte difficili per tenere sotto controllo il debito". "Da parte nostra - ha concluso - stiamo portando a termine il riordino del suo sistema finanziario, a cominciare dal taglio del deficit".
Draghi e i mercati, 9 mesi di sfide
Nove mesi vissuti nel pieno della crisi, con il ruolo di pompiere dei mercati che gli calza sempre più a pennello. Il presidente della Bce, Mario Draghi, sin dal giorno del suo insediamento nei piani alti dell'Eurotower, con le sue parole o le azioni sui tassi, ha spesso spento l'entusiasmo degli speculatori e gli incendi che divampavano sui mercati. Ecco alcune delle tappe cruciali dell'ancora breve mandato di Draghi alla Bce, con le conseguenti reazioni dei mercati.
1 NOVEMBRE: Draghi si insedia alla Bce ma parte male, le borse europee bruciano quasi 220 miliardi e Milano chiude a -6,8% e lo spread sfonda quota 455.
3 NOVEMBRE: è il vero debutto. A sorpresa taglia i tassi di mezzo punto e le borse volano: Milano +3,2% e lo spread chiude sotto 430.
15 DICEMBRE: dopo aver facilitato i prestiti alle banche, Draghi annuncia "abbiamo un piano per rafforzare" gli istituti. Milano chiude a +1,37% e lo spread scende a 462 dai picchi dei giorni precedenti.
19 GENNAIO: "l'euro uscirà più forte dalla crisi", promette il numero uno della Bce e Milano chiude a +2,4%, lo spread scende a 450 punti dai 462 d'apertura.
25 APRILE: in mezzo ai crescenti richiami all'Austerity emerge il richiamo di Draghi. "Quello che maggiormente serve è un patto per la crescita". Milano a +2,9%, spread sotto 390.
15 GIUGNO: l'Eurotower non farà mancare la liquidità al mercato, annuncia, e Milano chiude a +2,34%, spread a 446 dopo essere volato a 460 in apertura.
5 LUGLIO: non mancano i rovesci neppure per 'SuperMario'. Nel giorno in cui i tassi scendono nell'Eurozona sotto l'1% per la prima volta, Draghi parla di "elevata incertezza". E Milano va giù, -2% con lo spread che risale a 460.
26 LUGLIO: sono di oggi le parole con cui Draghi spegne l'incendio che durava da giorni sui mercati. La Bce farà di tutto ("whatever it takes to preserve euro") e i listini, fino ad allora incerti, volano: Milano balza del 5% e lo spread crolla di 50 punti in pochi minuti, sotto quota 470.