Tre coppie etero e una omosessuale


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Unioni civili, a Napoli i primi sì

Prime otto firme sull'immacolato registro c

Sono emozionati, felici. Si tengono stretti per mano pochi istanti prima di avvicinarsi a quel libro ancora immacolato posto al centro del tavolo nella Sala Giunta di palazzo San Giacomo, sede del Comune a Napoli. Sono loro le otto firme che inaugurano il registro delle unioni civili di Napoli. Sono di Fabrizio e Luca, di Antonio e Ida, di Antonio e Patrizia e di Giovanni e Patrizia. I loro nomi e cognomi - tre coppie eterosessuali e una omosessuale - hanno riempito le prime caselle di quell'albo al quale il sindaco Luigi De Magistris attribuisce un grande valore, "non solo simbolico, ma sostanziale per un atto che speriamo venga ripreso anche a livello nazionale".

A poche ore dall'approvazione a Milano della legge sulle Unioni civili, i primi a Napoli a pronunciare il fatidico si' Sono Luca e Fabrizio. Gli occhi e i microfoni sono soprattutto per loro. Dall'altro capo dello stivale, infatti, l'approvazione della delibera ha suscitato qualche polemica proprio sulla possibile equiparazione di unioni omosessuali ai matrimoni etero.

Su questo argomento, la prima coppia gay ad aver firmato il registro di Napoli ha le idee chiarissime. "Il matrimonio tra omosessuali - dice Fabrizio - e' un passo in avanti a cui speriamo si arrivi molto presto".

"Questo di oggi e' un piccolo passo - dice Luca - ma e' a passi piccoli che si fa la storia e speriamo che si vada presto in direzione del matrimonio anche per gli omosessuali". Un piccolo passo che suggella soprattutto una storia d'amore. Uno ingegnere, l'altro ricercatore, per loro la passione si e' accesa 11 anni fa e quasi da subito e' cominciata anche la convivenza. Una vita assieme, sotto lo stesso tetto per condividere gioie, dolori, successi e sconfitte. "Il matrimonio sarebbe stata la cosa piu' normale - dice Fabrizio - e' il nostro desiderio. La legge pero' non lo prevede. Per ora siamo contenti di questa unione simbolica, andiamo avanti e speriamo che in futuro le cose cambino". "Spero che in Italia seguano l'esempio di Napoli - dice Luca - purtroppo viviamo una realta' in cui siamo invisibili, se non facciamo presente i nostri diritti difficilmente qualcuno se ne fa carico. Con questo parlamento non abbiamo molte speranze, ma qualcosa si muove e le realta' locali sono sicuramente piu' avanti".

Proprio la delibera di Napoli, approvata lo scorso 7 giugno, frutto in particolare del lavoro degli assessori Pina Tomamsielli, Alberto Lucarelli e Bernardino Tuccillo, e' arrivata, sottolinea il sindaco De Magistris, anche ad altri primi cittadini italiani, compreso quello di Milano, Giuliano Pisapia. "Non voglio prendermi a tutti i costi questo primato - dice - ma siamo arrivati primi e senza lacerazioni. E' molto bello che Napoli e Milano siano unite sui diritti civili e sulla politica. E' l'Italia che vogliamo, unita nell'attuazione della Costituzione".

Firmano anche Antonio e Ida, Antonio e Patrizia e Giovanni e Patrizia. A fine cerimonia qualcuno sceglie una passeggiata in piazza Plebiscito, proprio il set fotografico preferito dalle spose di bianco vestite.