di Jan Sverak. Produzione: Repubblica Ceca, Gran Bretagna 2007
Zdenek Sverak, Daniela Kolarova, Tatiana Vilhelmova, Robin Soudek, Jiri Machacek, Pavel Landovsky, Jan Budar, Nela Boudova.
di Sandro Calice
C’è differenza tra “autunno” e “tramonto della vita”? Per Josef sì. Autunno vuol dire che hai ancora un bel po’ da vivere. Josef (Zdnek Sverak) è professore di letteratura in un liceo. A 65 anni, quando si rende conto di non capire più i suoi alunni, decide di abbandonare l’insegnamento. Eliska, sua moglie da 30 anni, si ritrova così per casa un marito inquieto che non ha nessuna intenzione di pensionarsi dalla vita. Comincia allora la ricerca di un lavoro, fin quando non viene assunto part-time al bancone della resa delle bottiglie vuote in un supermercato locale. Da quella finestrella da cui la gente gli consegna i vuoti a rendere, Josef imparerà molto e comincerà a insegnare di nuovo, non più letteratura, ma piccoli scampoli di vita, di amore, amicizia, sesso. Con qualche complicazione.
“Vuoti a rendere” è una commedia leggera e intelligente, ultimo atto della trilogia diretta da Jan Sverak e sceneggiata e recitata dal padre Zdenek, che comprende “Scuola elementare” (1992) e il film premio Oscar “Kolya” (1996). C’è una insaziabile voglia di vita in Josef, che esplode nelle fantasie erotiche dei suoi sogni, nel “cinico” realismo con cui affronta la crisi della figlia, nella testardaggine con cui non vuole uscire dal mondo per chiudersi in casa e finanche nel sentimento, stanco ma non scomparso, per sua moglie. E realisticamente, senza caricature. Da appuntarsi – e da usare, magari ci riuscissimo! – la frase con cui Josef si congeda da ogni esperienza che considera conclusa, non un addio, ma un nuovo traguardo:”Vado via. Non sono più felice qui”.