Mario Monti al Wall Street Journal


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'Spero di cambiare la mentalità degli italiani'

'Con precedente governo ora spread a 1200'. Poi la precisazione m

"Spero che il mio governo possa aiutare a cambiare la mentalità degli italiani, non sostituendola con quella tedesca, ma ci sono degli aspetti - come la solidarietà spinta a livello di collusione - che sono alla base di comportamenti come l'evasione fiscale": così Mario Monti al Wall Street Journal on line.

"Le riforme fatte finora dal governo non bastano a rimettere l'Italia in forma, occorre che mettano bene radici nei comportamenti degli italiani in modo da sopravvivere anche a governi vecchio stile", ha detto Mario Monti nell'intervista.

"Ho sempre ritenuto che la concertazione sia stata una pratica utilizzata in modo troppo esteso in passato": lo ha detto Mario Monti alla versione on line del Wall Street Journal che gli chiedeva un commento sul frequente ricorso dei governi italiani al negoziato con Confindustria e sindacati. "La concertazione è come il dentifricio: se non lo chiudi, finisce tutto fuori", ha aggiunto.

"COL PRECEDENTE GOVERNO ORA SPREAD A 1200". POI LA PRECISAZIONE: NESSUNA INTENZIONE POLEMICA - "Se il precedente governo fosse ancora in carica, ora lo spread italiano sarebbe a 1200 o qualcosa di simile": lo ha detto il premier Mario Monti in un'intervista rilasciata il mese scorso al Wall Street Journal e pubblicata oggi sul sito on line.

Fonti di Palazzo Chigi, interpellate in merito all'intervista, precisano che non c'è alcuna intenzione polemica nei confronti del passato esecutivo e che la stima di uno spread a 1200 viene da una proiezione degli effetti della speculazione sul nostro paese se non si fossero dati segni di discontinuità con il passato. E' infatti noto - spiegano - che lo spread in sei mesi era salito dai 150 punti base di maggio ai 550 di novembre. Le stesse fonti ricordano che anche per tale motivo si ricorse al governo tecnico, che potesse raccogliere consensi parlamentari tali da poter mettere mano a riforme fondamentali per il paese oltre che per far approvare misure anche impopolari ma non più procrastinabili.

MONTI: EQUIVOCI SU MIA INTERVISTA A 'DER SPIEGEL',CHIESTO PASSI AVANTI A UE - In merito ad alcune reazioni suscitate dalla sua intervista al settimanale Der Spiegel, "che sembra aver generato alcuni equivoci", il Presidente Mario Monti si affida ad una precisazione scritta. "Sono convinto - sottolinea il premier - che la legittimazione democratica parlamentare sia fondamentale nel processo d'integrazione europea. Proprio a questo fine nel trattato di Lisbona è stato opportunamente rafforzato sia il ruolo dei Parlamenti nazionali, sia quello del Parlamento europeo. Non ho inteso in alcun modo - assicura - auspicare una limitazione del controllo parlamentare sui governi che, anzi, penso vada rafforzato tanto sul piano nazionale che su quello europeo. L'autonomia del parlamento nei confronti dell'esecutivo non è affatto in questione, nell'ovvio rispetto, peraltro, di quanto previsto dagli ordinamenti costituzionali di ciascuno Stato europeo. Ho unicamente voluto sottolineare la necessità al fine di compiere passi avanti nell'integrazione europea che si mantenga un costante e sistematico dialogo fra governo e parlamento". "Nel corso dei negoziati tra governi a livello di Unione europea - spiega infatti Monti - può rivelarsi necessaria una certa flessibilità per giungere ad un accordo, da esercitarsi sempre nel solco di scelte condivise con il proprio parlamento. In questa ottica, ritengo che ogni governo abbia il dovere di spiegarsi e interagire in modo dinamico, trasparente ed efficace con il Parlamento, in maniera da individuare soluzioni, ove opportuno anche innovative e coraggiose, verso un comune obiettivo europeo".