Ventisette gennaio 1945: i russi entrano nel lager di Auschwitz-Birchenau, oggi nella località di Oswiecim, Polonia. Quel lager, con la macabra e beffarda scritta "Arbeit macht frei", diventa simbolo di tutti i lager nazisti.
Ventisette gennaio 2009: l'Italia celebra il Giorno della Memoria, istituito con la legge 211/2000.
Art.1: La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che si sono opposti al progetto di sterminio.
La legge 211/2000 ha due soli articoli: il secondo stabilisce l'organizzazione di "momenti di narrazione dei fatti e di riflessione", in particolare nelle scuole, "in modo da conservare la memoria di un tragico e oscuro periodo del nostro Paese e in Europa, affinché simili eventi non possano più accadere".
Il Giorno della Memoria si celebra in tutto il mondo, talvolta con date diverse. Anche se la legge non lo richiede, vengono ricordate anche le vittime non ebree della follia nazista, nel periodo che va dall'ascesa al potere di Adolf Hitler (30 gennaio 1933) alla fine della guerra (8 maggio 1945): circa un milione di morti all'anno.
Rom, gay e disabili oltre a ebrei
Ebrei in Europa nel 1939: 9,5 milioni. Morti nella Shoah: 6 milioni. Le vittime salgono a 10-14 milioni se si sommano altre minoranze colpite: zingari, disabili,Testimoni di Geova, gay, antinazisti. La Shoah, "distruzione" in ebraico, è- con quella di un popolo- la distruzione di ciò che era estraneo al nazismo, di 10-14 milioni di "diversi". Diversi da chi? "Prima vennero per gli ebrei e io non dissi nulla perché non ero ebreo. Poi vennero per i comunisti e io non dissi nulla perché non ero comunista. Poi vennero a prendere me. E non era rimasto più nessuno che potesse dire qualcosa", scrisse il pastore evangelico Martin Niemoeller, internato a Dachau.
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