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Alfano: 'Non c’è democrazia senza diritto e non c’è civiltà senza giustizia'

Apertura dell'anno giudiziario, intervista al ministro della Giustizia alfano_296

di Emanuela Gialli

Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, è intervenuto questa mattina alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario. “Non c’è democrazia senza diritto e non c’è civiltà senza giustizia”, ha detto Alfano. La riforma della giustizia, ha poi aggiunto, deve essere il risultato del lavoro “di una squadra coesa, fatta da magistrati, avvocati, personale amministrativo, forze dell’ordine, governo e Parlamento. Una squadra che si chiama Stato. Miglioriamo la giustizia: facciamolo insieme e miglioreremo l’Italia”, questo il suo monito finale.

Al termine della cerimonia gli abbiamo rivolto alcune domande.

Nessun riferimento ministro nel suo intervento all’obbligatorietà dell’azione penale.
“Non era una dichiarazione programmatica era una relazione sullo stato della giustizia”.

Per quanto riguarda il "vuoto" nelle procure, per la mancanza di magistrati, sottolineato dal vicepresidente del Csm, Nicola Mancino?
“Abbiamo approvato un importante decreto, che è già stato convertito, e siamo fiduciosi che possa produrre effetti benefici.”.

Perché il richiamo all’art. 110 della Costituzione, a questa mancanza di potere che il ministro della giustizia, a suo avviso, ha nei confronti di quello giurisdizionale?
“Noi non abbiamo alcuna intenzione di esercitare un potere di natura giurisdizionale. Occorre per riportare ad efficienza il sistema che ci sia un qualcuno che sia specificamente responsabile e la Costituzione prevede che debba essere il ministro.”.