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1° febbraio

Nasce l'assicurazione per le automobili, nasce Clark Gable, l'Iran accoglie Khomeini, lo Shuttle Columbia esplode in volo

Da bambino lo sport più amato non era il calcio, ma il basket. E’ stata la vittoria dell’Argentina ai Mondiali del 1978 che lo ha folgorato. E’ stato un centravanti dotato di grande forza fisica, abile di testa e con un destro potente. El Gordo è il soprannome affibbiatogli dagli amici perché da ragazzino era sovrappeso. E’ il miglior goleador nella storia della Nazionale argentina con 56 palle in rete. Batigol è il soprannome che gli fu dato dopo una rete contro la Juventus nella sua prima stagione in serie A. Re Leone è l’appellativo che gli è stato dato per i lunghi capelli biondi, caratteristica che lo ha accompagnato per tutta la carriera, finita nel 2005 per via di un infortunio. Ha avuto solo una donna nella vita, perlomeno ufficialmente: Irina Fernández, conosciuta a 16 anni, sposata a 19. Storia, in breve, di Gabriel Omar Batistuta.

Nasce nel 1969 in un piccolo paese vicino Santa Fe, in Argentina.  Dopo un'esperienza nel piccolo club Grupo Alegria, entra nelle giovanili del Platense. E’ in questo periodo che viene notato dal Newell's Old Boys di Rosario, che lo ingaggia nel 1988. Ha 19 anni, ma la prima stagione professionistica non fila al meglio, soprattutto per il sovrappeso che lo tiene spesso lontano dal campo di gioco. E’ quindi ceduto a una squadra minore, il Deportivo Italiano di Buenos Aires e partecipa, in Italia, al Torneo di Viareggio: diventa capocannoniere della manifestazione con 3 gol e viene notato da alcuni talent scout italiani. Dal Deportivo a uno dei più grandi club argentini, il River Plate, dove segna 17 gol. Ma i cattivi rapporti con l'allenatore favoriscono la sua cessione: nel 1990 firma per il Boca Juniors di Buenos Aires. Dopo una prima stagione mediocre, la svolta grazie all’arrivo di Oscar Washington Tabárez, allenatore che ripone fiducia in lui. Batistuta non lo delude: il Boca vince il campionato, lui la classifica cannonieri.

Ecco quindi l’ingresso nella nazionale argentina per la Copa América in Cile. Con sei gol è in vetta i cannonieri e sul tetto del Sudamerica con la propria selezione. Le gesta di Batistuta nell'estate 1991 in maglia bianco-celeste impressionano il vice-presidente della Fiorentina Vittorio Cecchi Gori che decide di portarlo in Italia. Dopo un periodo di adattamento, anche a Firenze si rivela micidiale, realizzando gol a raffica e diventando in breve l'idolo dei tifosi viola.
Va a segno per 11 domeniche consecutive (il vecchio record, rimasto invariato per trent’anni, era di 10, Pascutti) e conquista ancora una volta il titolo di capocannoniere. Il 1995 è anche l'anno in cui raggiunge le 100 presenze con la maglia viola, e i tifosi lo festeggiano erigendo una statua in suo onore.

Nel 1998, l’arrivo a Firenze di Giovanni Trapattoni. La Fiorentina lotta per il titolo già dalla prima giornata e si laurea campione d'inverno a febbraio: le prestazioni di Batistuta sono eccezionali, ma durante una partita contro il Milan un infortunio lo costringe a più di un mese di fermo. La stagione si conclude così con un terzo posto per i viola che vale però la Champions League, parecchi rimpianti e un ruolino di marcia comunque ottimo per lui, che segna 21 gol in 28 partite.
La stagione 1999-2000 è l'ultima, segnata da un campionato modesto, ma da una Champions nella quale la Fiorentina segna pagine di storia, proprio grazie a lui, nella partita contro l’Arsenal. A fine stagione, ha al suo attivo 23 gol in campionato in 30 apparizioni. Si profila l’avventura con la Roma. 

E’ il 2000 quando, a 31 anni, passa la club giallorosso per 70 miliardi di lire. Alla Roma disputa una stagione strepitosa, in cui segna 20 gol, contribuendo in maniera decisiva alla vittoria del terzo scudetto della squadra capitolina: nella memoria dei tifosi restano la doppietta nella partita di andata al Parma, il gol nel derby con la Lazio, la tripletta al Brescia, la rete all'ultima giornata di campionato sempre contro il Parma. Il 2001 è l’anno della sua seconda  Supercoppa Italiana. Ma gli ormai noti problemi alla caviglia cominciano a farsi sentire e la stagione successiva segna solo 6 gol. Nel 2003, la Roma lo cede all’Inter, dove  rimane fino alla fine della stagione, segnando 2 gol.

A 34 anni, dopo 12 in Italia, Batistuta decide di concludere la sua carriera europea, ma vuole continuare a giocare: firma un contratto biennale principesco da 8 milioni di dollari a stagione con l'Al-Arabi, squadra del Qatar, con cui vince lo scudetto. Smette di giocare definitivamente nel 2005, dopo un infortunio.


Batistuta è il topscorer della nazionale argentina fin dal 1997, quando superò i 34 gol di Diego Armando Maradona. Nel 2002, nella partita Argentina-Nigeria dei mondiali nippo-coreani, segna il suo gol numero 56, record tuttora imbattuto. È anche il primatista di gol segnati nelle fasi finali dei mondiali con la maglia argentina (10 gol, anche qui tolse il record a Maradona che nel 1994 si fermò a 8).


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Il 1° febbraio nella storia

1898. Nasce l'assicurazione per le automobili 1901. Nasce l'attore Clark Gable 1979. Dopo 15 anni di esilio, l'Iran accoglie Khomeini 2003. Lo Shuttle Columbia esplode in volo: 7 morti

 

 

 

Pagina realizzata in collaborazione con Rai Teche.