di Mariaceleste de Martino
Nel 2008, in campagna elettorale, Obama, promise cambiamento, e infatti “l’America è cambiata, in peggio”. Questo è il pensiero dei supporter dello sfidante repubblicano, Mitt Romney. Obama si difende, dicendo in sintesi che il governatore del Massachusetts vuole portare gli Usa “indietro”. La replica di Romney, in poche parole è: “Sì, voglio riportare l’America indietro, ai tempi in cui non c’erano disoccupazione e crisi economica”.
Lo slogan di Mitt Romney si rifà al tifo da stadio, come lo sono stati i tre dibattiti televisivi. E come se l’America fosse una squadra di football lui si fa forza così: “Clear eyes, full hearts, can’t lose” (Occhi limpidi e cuori pieni non possono perdere). Molte le parodie di questo detto che cambiano l’ultima parola con altri verbi, tra cui “steal”, rubare. Mentre rimbomba tuttora nelle teste del “be positive” (siate positivi) americano il “Yes, We Can!” del “Messiah” Obama che avrebbe dovuto cambiare l’America, ma molti dei suoi elettori sono profondamente delusi.
Il bilancio della presidenza Obama Sulla sanità Obama ha ottenuto molto clamore anche nel resto mondo che lo ha visto come quello che può cambiare qualcosa. Ha anche abbassato i prezzi dei medicinali (che negli Stati Uniti sono a pagamento anche per chi è assicurato) per gli anziani, oltre ad aver raggiunto l’ormai famoso accordo con le assicurazioni mediche per una riduzione sui costi per renderle accessibili a un maggior numero di cittadini che prima non poteva permettersi una copertura sanitaria o solo in parte.
E a parte questo, oltre ad aver messo un’altalena per le figlie e un orto della moglie nel giardino della Casa Bianca, cosa ha fatto Obama di rilevante in quattro anni?
Ha fatto “molte cose”, dicono con soddisfazione alcuni dei suoi elettori sui vari forum online. Nella lista di obiettivi raggiunti troviamo:
-Ha ridotto gli stipendi dei funzionari della Casa Bianca e tagliato le spese superflue o inutili.
-Ha rinforzato la legge sulle pari opportunità e sugli stipendi uguali tra uomini e donne.
-Ha effettuato il ritiro delle truppe Usa dall’Iraq e ha cominciato a coprire le spese delle famiglie dei caduti, nonché a offrire massima trasparenza ai media sulle informazioni riguardo la guerra e il ritorno in patria delle bare, senza nascondere o evitare di diffondere l’alto bilancio delle vittime.
-Ha rimosso le restrizioni sulla ricerca delle cellule staminali e investito fondi federali in studi scientifici.
-Ha deciso la chiusura del carcere di Guantanamo.
-Ha incrementato la spesa per le infrastrutture, scuole e accesso alla connessione internet veloce a banda larga dall’asilo alle scuole superiori in tutta la nazione.
Salta all’occhio che grazie a Obama gli Stati Uniti ora hanno abolito la politica della tortura osservando quindi gli standard della Convenzione di Ginevra.
Numerosi i passi avanti in campo militare e anche in politica estera, terreno sul quale è stato invece ampiamente criticato da chi non lo appoggia come presidente.
Tra i progetti in cantiere le riforme su energia, scuola e immigrazione.
Tra i sostenitori di Barack Obama anche 68 scienziati premi Nobel per la medicina, chimica o fisica. In una lettera hanno scritto al loro “collega” Nobel per la Pace 2009 elogiandolo perché “si è battuto a favore di investimenti nelle ricerche per la scienza e la tecnologia, il motore della nostra economia”. Al contrario di Romney che secondo i premi Nobel “sostiene un budget che, se applicato, devasterà la lunga tradizione di sostegno all ricerca in un momento in cui il futuro del Paese dipende come non mai prima dall’innovazione”.
Tra i sostenitori di Mitt Romney c’è anche l’attore hollywoodiano Clint Eastwood che ha spiazzato molti, quasi tutti, del mondo cinematografico americano che tifa, invece, per Obama. Eppure, Eastwood è un libertario, non un repubblicano, è a favore della libertà di scelta, a favore del matrimonio omosessuale, ed è contro la guerra visto che finora ha condannato ogni conflitto Usa dai tempi della guerra in Vietnam.Cosa promette Romney?
-Creare nuovi posti di lavoro -Non far pagare altre tasse -Nessun finanziamento per l’aborto. Non è a favore delle unioni omosessuali e dell’immigrazione illegale.
Romney si pubblicizza come quello che mette gli interessi degli americani al primo posto. Vuole appoggiare i valori dell’americano ed evitare il conflitto. Dice di farlo sviluppando il corpo militare degli Stati Uniti, investendo di più nella Marina, costruendo 15 navi in più all’anno.
Per contrastare Obama, dice di voler porre attenzione e priorità ai trattati sul libero commercio. Secondo lui, Obama non ha saputo guidare il mondo e ha permesso al potere americano di atrofizzarsi creandosi un pericoloso vuoto attorno. Promette di rilanciare la politica estera, puntando principalmente su Libia e Iran. Per quanto riguarda Teheran, Romney chiede lo stop al programma nucleare prima che possa portare alla bomba atomica. La differenza con Obama è sottile: la politica attuale prevede di bloccare la creazione di una bomba nucleare. E come Obama appoggia sanzioni più severe, ma aggiunge però che lui punterà sulle azioni e non sulle parole, anche se non specifica quail siano queste azioni.
Per quanto riguarda Israele dice che le tensioni tra Obama e Netanyahu sono pericolose per il mondo. Romney appoggia qualsiasi azione militare da parte di Israele contro l’Iran, affermando che Obama ha abbandonato Israele rafforzando così Teheran.
Sulla Siria, Romney pensa che Obama abbia fallito nella gestione della crisi. Mentre lui, qui si è sbilanciato, annuncia che se verrà eletto verranno fornite all’opposizione le armi necessarie per sconfiggere l’esercito di Assad, ma non specifica se saranno gli Stati Uniti a finanziare questa operazione o se la spesa ricadrà sugli alleati. E poi, non fa accenno sull’invio di truppe Usa in Siria. "La speranza non è una strategia" e Obama non è adeguato in una "situazione sempre più pericolosa", dice. "Nessuna flessibilità", dice Romney, sullo scudo antimissile Nato, con tecnologia Usa, contestato da Mosca perché considerato una minaccia al loro potere. Romney critica Obama per la sua politica estera debole, ma allo stesso tempo non fa conoscere le sue strategie. Che cosa avrebbe fatto lui invece di diverso in Egitto e in Libia? Non si sa. E non dice neanche come incoraggerebbe la “democrazia” in Arabia Saudita o nel Bahrein. Sull’Iraq esprime la sua posizione affermando che a causare “l’indebolimento del Paese è stato l’improvviso ritiro di tutti i soldati Usa”, però non dice se lui invece li farà ritornare in Iraq. È critico anche sulla politica di Obama in Afghanistan, ma non promette di continuare a mantenere lì truppe Usa. La Russia è sempre stata la nazione geopoliticamente più pericolosa per l’America, secondo Romney. Attacca Putin riguardo le oppressioni sui giovani che chiedono democrazia e non lascia “alcuna flessibilità” sulla difesa Nato e lo scudo antimissile. Mette in guardia la Cina avvertendola che “la sua spavalderia sta inviando segnali di brivido”.
Il sogno americano sicuramente è avere un presidente che abbatta il debito di 16 triliardi di dollari.