''A letto dopo Carosello'': è questa la frase usata dai genitori di più generazioni dei bambini cresciuti a pane e reclame dal 3 febbraio 1957 a quel triste 1 gennaio 1977 in cui chiuse il sipario.
Carosello è un luogo mitico della nostalgia, un brandello di dna della Rai e degli italiani, evoca un tempo felice della tv focolare domestico, in cui al massimo trovavi tra una Freccia Nera e un varietà con Ric e Gian, qualche inchiesta di Biagi e Soldati.
Ogni scenetta durava più o meno 2 minuti, e solo nel codino finale c'era la pubblicità vera e propria con la vista del prodotto reclamizzato. Per l'animazione fu un'epoca gloriosa e certi personaggi, da Calimero a 'e chi sono io, Jo Condor?', dal pianeta Papalla all'ombra della Lagostina, a Carmencita non sono mai stati dimenticati.
Quanto a Calimero, il pulcino nero che reclamizzava un detersivo, nacque nel '63, disegnato da Nino Pagot (Ignazio Colnaghi aveva prestato l'inconfondibile voce al pulcino). Di lui Umberto Eco disse: ''quando un personaggio genera un nome comune ha infranto la barriera dell'immortalità ed è entrato nel mito''.
Per decenni Ernesto Calindri ha calcato le scene del palcoscenico ma per tutti gli italiani è rimasto l'uomo di un liquore che “salva dal logorio della vita moderna”. Gli attori facevano a gara per entrare in quelle scenette: Ubaldo Lay era il tenente Sheridan di un famoso aperitivo, Cesare Polacco era l'ispettore Rock di una brillantina. E poi ancora Tino Scotti con un confetto che “basta la parola”, Carlo Dapporto con il suo dentifricio, Nicola Arigliano con un digestivo, il musicista Franco Cerri uomo in ammollo, la sensuale svedese Solvi Stubing 'sarò la tua birra', Virna Lisi che con quella bocca può dire ciò che vuole...
Nel 1969, unico caso della sua lunga storia, Carosello venne sospeso tre giorni per la strage di piazza Fontana. Nel '71 sbarcò al Moma di New York, per la prima volta furono svelati i bei nomi del cinema che fanno pubblicità: Paolo e Vittorio Taviani, Mauro Bolognini, Giuseppe Patroni Griffi.
Nell’anno della sua chiusura gli spettatori erano quasi 20 milioni, per metà bambini. Fu chiuso per decisione della Commissione di vigilanza Rai (troppa pubblicità nell'orario di maggior ascolto), ma continua a rimanere il luogo della memoria televisiva.
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Il 3 febbraio nella storia
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1809: Nasce Felix Mendelssohn | 1929: Muore Woodrow Wilson | 1959: Nasce Ferzan Ozpetek | 1960: Muore Fred Buscaglione |
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Pagina realizzata in collaborazione con Rai Teche.