Domani eurogruppo straordinario


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Ue, settimana cruciale per il bilancio

Al lavoro per sanare le divergenze h

Quella che si apre oggi a Bruxelles è una settimana cruciale per il bilancio dell'Unione Europea per il periodo 2014-2020 e per la Grecia. Si inizia stasera con una cena che i ministri degli Affari europei dei 27 - per l'Italia Enzo Moavero - avranno con il presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy, alla vigilia del Consiglio affari generali che dovrà discutere l'ultima proposta sul quadro finanziario pluriennale.

Fonti diplomatiche hanno detto di non aspettarsi grossi cambiamenti rispetto alla bozza che Van Rompuy ha inviato il 13 novembre scorso ai 27 contenente tagli al bilancio per 75 miliardi rispetto alla proposta della Commissione da oltre mille miliardi di euro, perché ormai saranno i leader, da giovedì in poi, a dover negoziare direttamente.

Il summit straordinario convocato dal presidente del Consiglio europeo si aprirà alle 20, dopo una giornata di bilaterali tra l'ex premier belga ed il presidente della Commissione europea Jose Manuel Durao Barroso con i capi di Stato e di governo dell'Ue - il premier Mario Monti è atteso intorno alle 16 - attraverso i quali cerchera' di capire se esistono o meno margini per una trattativa a oltranza.

L'obiettivo di Van Rompuy, infatti, è quello di arrivare ad un accordo la prossima settimana - anche se i tempi tecnici per riparlarne nei prossimi mesi ci sarebbero - e per questo ha avvertito i leader già nelle settimane scorse di tenersi pronti a restare a Bruxelles fino a sabato, se non addirittura fino a domenica. "Abbiamo bisogno di un accordo perché le conseguenze di un non accordo sarebbero negative per tutti", ha ammonito nei giorni scorsi il presidente del Consiglio europeo, secondo il quale, per arrivarci, "serviranno volontà politica, compromessi e concessioni da parte di tutti".

Nei negoziati sul bilancio che domineranno la settimana a Bruxelles si inserisce, martedì pomeriggio, un Eurogruppo straordinario sulla Grecia convocato la settimana scorsa con l'obiettivo, una volta riconosciuti gli sforzi di Atene su budget e riforme, di arrivare ad un accordo globale che sblocchi l'esborso dell'attesissima tranche di aiuti da 31,5 miliardi di euro.

"Continuiamo a lavorare intensamente ed in modo costruttivo con i nostri partner della troika per arrivare ad un accordo globale il 20 novembre", ha detto due giorni fa il portavoce del commissario europeo agli Affari economici e monetari Olli Rehn. Ma sul tavolo restano le divergenze tra l'Ue ed il Fondo monetario internazionale sul tema della sostenibilità del debito greco. Divergenze emerse pubblicamente lunedì scorso, quando il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker si è detto a favore dell'ipotesi di spostare di due anni, al 2022, la data entro la quale la Grecia dovrà riportare il suo debito al 120% del Pil, mentre la direttrice dell'Fmi Christine Lagarde ha ribadito la data del 2020.

"Io cerco sempre di essere costruttiva, ma sono mossa da due obiettivi - ha detto ieri la Lagarde in un'intervista - Costruire e approvare un programma per la Grecia che sia solido, convincente oggi e sostenibile domani, che sia radicato nella realtà e non in un'illusione". E, in secondo luogo, "mantenere l'integrità, la credibilità e la qualità dei consigli che diamo", ha sottolineato la direttrice del Fondo, che ha cancellato l'ultima tappa di un viaggio in Asia per essere martedì a Bruxelles.