'Io non sto dalla parte dei bianchi, io non sto dalla parte dei neri, io sto dalla parte di Dio'. Con questa frase che riassume la sua vocazione a una musica universale, spiegava i perché di un percorso artistico che rimane unico nella storia della musica.
Bob Marley muore l'11 maggio del 1981 in un ospedale di Miami per un cancro. Miami è una tappa del viaggio verso la Giamaica, la sua terra, dove era nato e dove voleva morire. Ora lì c'è la sua
tomba diventata meta di un pellegrinaggio ininterrotto.
Nato nel 1945 a Kingston, cresce tra le baracche della Giamaica, isola meravigliosa e volutamente tenuta isolata dal mondo: ciò non ha impedito alla sua vocazione di crescere fino a trasformarlo nell'apostolo di una musica che, unico caso della storia, ha conquistato il mercato internazionale dalle periferie del mondo.
La storia di Bob Marley è la storia del reggae, una musica che nasce dalla sintesi di altri generi, lo ska innanzitutto, il soul, il rocksteady. Ha compiuto con questo patrimonio un'operazione simile a quella fatta dai Beatles con il rock e con il pop, l'ha resa universale al punto da conquistare, dopo una lunga gavetta, le classifiche di mezzo mondo. La sua carriera comincia negli anni sessanta nella precarietà del mondo musicale di Kingston, dove ha comincia a suonare con quelli che poi sono diventati i suoi compagni d'avventura dei Wailers, gente come Peter Tosh, Bunny Wailers, Lee Perry, a loro volta diventati poi delle celebrità. La sua carriera parte alla conquista del mondo grazie a un produttore inglese illuminato, Chris Blackwell, che lo ascolta durante un tour che Marley compie come ''spalla'' di Sly and the Family Stone, che lo licenzia per gelosia. Blackwell mise finalmente in condizione Marley di lavorare con tutte le possibilità concesse alle star: nascono così album come ''Catch a fire'', ''Burnin'' e le canzoni ''Get up stand up'' e ''I shot the sheriff'', trasformata in una hit mondiale da Eric Clapton.
E' la metà degli anni settanta e da quel momento la carriera di Marley va in salita verso le vette delle classifiche di tutto il mondo: fedele della religione Rasta, diventa in poco tempo un eroe per i diseredati del mondo, ma anche un punto di riferimento per il mercato internazionale che trova
nel reggae una musica nuova e un terreno fertile di ispirazione. Trascinati da performance live leggendarie Bob Marley e i Wailers girano il mondo facendo il tutto esaurito dovunque, mentre il suo repertorio si arricchisce di classici come ''No woman no cry'', ''Rasta man vibration''.
Marley ha sempre mantenuto un impegno costante nel campo sociale e religioso: non a caso in un leggendario concerto a Kingston porta sul palco i due leader dei partiti che dilaniavano la Giamaica in vere e proprie risse che creavano il panico sociale. La fine della sua straordinaria avventura comincia con un banale incidente di calcio, la sua passione principale dopo la musica: si fece male ad un dito del piede e trascura questo infortunio, rifiutando poi l'amputazione perché contraria alla sua religione. I medici che avevano in cura sostennero che proprio da lì cominciò a crescere quel cancro che poi lo portò alla morte: il male gli viene diagnosticato sul finire degli anni settanta, quando Marley è ormai al pieno del successo ed è impegnato in tour mondiali.
La malattia non gli impedisce di continuare la sua attività che lo porta anche a Milano in una delle serate più emozionanti che la storia della musica in Italia ricordi. Nel settembre dell'80 un collasso durante un jogging al Central Park a New York. Poi un ricovero in ospedale a Miami e un discusso
trattamento in una clinica tedesca, dove soffre di una lancinante malinconia. Comincia da lì il suo ultimo viaggio verso casa che purtroppo si interrompe a Miami troncando così prematuramente la carriera di uno dei personaggi più singolari e carismatici che la musica popolare ricordi, uno dei pochi autentici leader capaci di trasformare la musica in un linguaggio universale.
Il 6 febbraio nella storia
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1778: Nasce il poeta Ugo Foscolo | 1908: Inaugurata la Borsa di Milano | 1952: Elisabetta II è Regina d'Inghilterra | 2001: Ariel Sharon diventa primo ministro di Israele |
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