Nasce nel 1952 a Zocca, piccolo paese sull’appennino tosco-emiliano. E’ il padre a scegliere il nome Vasco, omaggio a un omonimo compagno di prigionia in Germania durante la seconda guerra mondiale. La musica entra da subito nella sua vita: la madre, grande musicofila, lo iscrive a scuola di canto. E’ così che, ragazzino timido, vince, a 13 anni, l’Usignolo d’oro, manifestazione modenese nata in concorrenza con lo Zecchino d’oro. L’anno dopo entra a far parte del suo primo gruppo musicale, chiamato "Killer" (poi cambiato in “Little Boys”).
Il 1967 è l’anno dell’ingresso in un collegio di salesiani a Modena, dove trascorre anni tormentati: ha un pessimo rapporto con le regole rigide dell’istituto, lui dal carattere ribelle; lega poco con i compagni, che anzi lo deridono per le sue origini montanare; pessimo è il rapporto con i salesiani, che lascerà in lui una sorta di idiosincrasia per le figure ecclesistiche. Scappa per due volte, il padre lo iscrive a ragioneria a Bologna. Sono anni di particolare fermento per il capoluogo emiliano. Divampa la contestazione studentesca nella quale appoggia le posizioni anarchiche pur non partecipando attivamente alle lotte politiche. E’ il 1972, comincia a interessarsi di teatro sperimentale, si iscrive al Manifesto e all’università, frequenta il Teatro Evento di Bologna, per il quale firma qualche regia e qualche presenza come attore, si fidanza con Paola Panzacchi, convinta femminista con la quale ha una storia d’amore assai difficile dalla quale esce sfiancato. Intanto, allarga la sua cultura musicale: Battisti, Guccini, De Gregori, il rock anglosassone.
Il 1975 è un anno storico. Fonda "Punto Radio", un’emittente libera per la quale conduce il programma "Il Muretto", grazie al quale crea un filo diretto con gli ascoltatori giocato su tematiche di vita e filosofia, esperienze che si riveleranno importanti per il suo futuro discografico. Diventa uno dei principali dee-jay sia dei programmi radiofonici sia delle serate speciali che la radio organizza nelle discoteche dell'Emilia Romagna, ha l’occasione di incontrare personaggi decisivi: Riccardo Bellei, Gaetano Curreri, Maurizio Solieri, Massimo Riva, Red Ronnie. Spinto dagli amici, in particolare da Curreri (attuale leader degli Stadio), nel 1977 incide il suo primo 45 giri, seguito dall’album, Ma cosa vuoi che sia una canzone. Due anni dopo esce il secondo album Non siamo mica gli americani che contiene, tra gli altri, il brano Albachiara. Nel 1980 è la volta di Colpa d'Alfredo: la canzone che porta lo stesso titolo dell’album viene però censurata dalle radio, perché contiene parole considerate offensive. La popolarità comincia ad arrivare grazie alla partecipazione a Domenica In, nonostante sia stroncato in un articolo di Nantas Salvalaggio, che su Oggi lo definisce ‘ebete, cattivo e drogato’. Una brutta critica che però richiama attenzione attorno a un mito nascente. Nel 1981, l’album considerato dalla critica tra i migliori: ‘Siamo solo noi’, la canzone che dà il titolo all’album, è considerata un inno generazionale valido ancora oggi. Ecco Sanremo, ecco ‘Vado al massimo’. Un brano assolutamente estraneo ai canoni del Festival che non manca di fare scalpore ma che apre la strada tutta in discesa della classifica nazionale: due mesi dopo Sanremo esce l’album ‘Vado al massimo’, che resta nelle top per 16 settimane. L’anno dopo, di nuovo Sanremo con ‘Vita spericolata’, che diventerà uno dei classici della musica italiana.
E’ il 1983. L’album ‘Bollicine’ consacra Vasco Rossi. 35 settimane in classifica lo fanno entrare tra le icone del rock, vince il Festivalbar e il tour per promuovere l'album è un trionfo. E’ un momento magico sotto il profilo musicale, meno dal punto di vista privato: non dorme per giorni interi, fa uso di anfetamine, cocaina, ansiolitici. L’anno dopo, lo stesso del grande successo della sua prima raccolta live Va bene, va bene così, l’arresto per detenzione di cocaina. Resta in carcere per 22 giorni, al processo viene condannato a due anni e otto mesi con la condizionale per detenzione di sostanze stupefacenti. Pubblica, subito dopo, l’album Cosa succede in città (1985), che replica il successo dei precedenti, ma che anticipa due anni di lontananza dalle scene. Nel 1986 nasce il suo primo figlio, torna alla ribalta nell’87 con ‘C'è chi dice n’o, definito da molti giornali un capolavoro. Nel luglio del 1988, il secondo arresto: a bordo della sua BMW 750 viaggia zigzagando in autostrada con a bordo un grammo di cocaina, uno sfollagente e una pistola lanciagas. E’ rilasciato subito tra le guardie carcerarie e i fans che gli chiedono abbracci e autografi. Gli anni seguenti sono quelli di Liberi liberi (1989), dell'album live ‘Fronte del palco’ (1990). Diventato padre per la seconda volta, fa uscire l'album ‘Gli spari sopra' (1993, preceduto dal singolo 'Gli spari sopra') col quale vince 10 dischi di platino. Nel 1994 regala agli iscritti al suo fan club ufficiale un CD contenente l'inedita ‘Senza parole'.
Nel ‘96 ecco l'album ‘Nessun pericolo... per te’, contenente una canzone, ‘Gli angeli’, dedicata all'amico Maurizio Lolli, morto di cancro, e il cui video viene diretto da Roman Polański. Nel 1997 esce Rock, raccolta di vecchi pezzi riarrangiati, ed è presente come autore al Festival di Sanremo (in coppia con Gaetano Curreri e Roberto Ferri) con ‘...E dimmi che non vuoi morire’, scritta per Patty Pravo e insignita del premio della critica. Sempre per il Festival di Sanremo, nel 1999, scrive la canzone Lo zaino cantata dagli Stadio. Nel 1998 esce ‘Canzoni per me’ e vince il suo secondo Festivalbar con Io no.
Il 1998 è anche l’anno del successo di massa: accetta di essere la guest star della prima edizione dell'Heineken Jammin' Festival a Imola. Alla serata partecipano 130.000 persone, segnando un evento nell'intera storia della musica italiana. La serata viene immortalata nell’album live Rewind (1999).
Nel 2000, di nuovo Sanremo con ‘La tua ragazza sempre’, portata al Festival da Irene Grandi, che si piazza al secondo posto. Gli anni successivi sono quelli di Stupido hotel (2001), del terzo Festivalbar vinto con la canzone ‘Ti prendo e ti porto via’, ‘Buoni o cattivi’ (2004), il doppio dvd ‘È solo un rock 'n' roll show’. Il 2005 lo vede insignito della laurea "honoris causa" in Scienze della comunicazione dallo IULM di Milano e un ritorno a Sanremo in veste di ospite. Nel 2007 esce il singolo ‘Basta poco’, che può essere ascoltato esclusivamente tramite radio oppure scaricato dal web, registrando il record italiano di download legali, oltre centomila in due giorni. Nello stesso anno, ecco il mini CD ‘Vasco Extended Play’, contenente ‘Basta poco’ e una cover del brano ‘La compagnia’, portato al successo da Marisa Sannia nel 1969 e reinterpretato nel 1976 da Lucio Battisti. Nel 2008 esce il suo ventunesimo album ‘Il mondo che vorrei’: 400.000 album venduti in soli 2 giorni.
Il 13 marzo 2009 è uscito 'Il mondo che vorrei live', il primo concerto rock registrato in alta definizione Blu-ray durante il doppio concerto allo Stadio Dall'Ara di Bologna, il 19 e il 20 settembre 2008. La prima apparizione live 2009 di Vasco Rossi è stata in occasione del ventennale del Concerto del Primo Maggio a Roma, a 10 anni di distanza dalla prima partecipazione.
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Il 7 febbraio nella storia
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