Brasile meglio di noi, Italia battuta 2-0

Primi 45' fatali agli azzurri: vanno a segno Elano e Robinho italia_brasile_296

di Mauro Caputi

La serata londinese sorride al Brasile che si aggiudica 2-0 l’amichevole di lusso dell’Emirates Stadium contro l’Italia. Gli azzurri pagano un primo tempo sciagurato per scarsa intensità e distrazioni. Concessioni che il Brasile sfrutta, ma di cui non avrebbe certo avuto bisogno. I rimpianti della squadra di Lippi sono tutti concentrati in un buon avvio che avrebbe potuto far girare la gara in un altro modo.

Lippi mischia le carte e schiera il tridente Pepe-Gilardino-Di Natale , lasciando fuori Camoranesi, Toni e Giuseppe Rossi. A centrocampo spazio a Montolivo. L’avvio sembra favorevole agli azzurri che, dopo appena 4’ trovano il gol con Grosso, millimetricamente pescato dal lancio di Pirlo. L’assistente dell’arbitro Webb, però, non è d’accordo e sbandiera un fuorigioco che il replay smentisce. Il Brasile comincia a venire fuori, favorito anche da qualche sbavatura difensiva: Cannavaro è costretto a rimediare su un malinteso con Buffon su retropassaggio, poi è il portiere che esce di piede su Adriano, abile a saltare il fuorigioco. Sono campanelli d’allarme ai quali segue, al 13’, il gol di Elano. Il centrocampista del Manchester City scambia con Robinho e si presenta solo davanti a Buffon.

La reazione dell’Italia è confusa, per quanto generosa. Il raddoppio del Brasile ne è la fotografia: su azione d’angolo per gli azzurri parte il rapido contropiede verdeoro che viene fermato da Pirlo in area; il centrocampista però si traccheggia palla al piede e se la fa soffiare da Robinho; quindi la punta dei Citizens manda a spasso Zambrotta e Legrottaglie e trova l’angolo lontano della porta di Buffon. Il raddoppio non placa il Brasile che con Adriano, Ronaldinho e Maicon si avvicina al colpo del definitivo kappaò.

Il ct decide di non cambiare niente nel primo tempo. Ma la ripresa comincia con un nuovo tridente, Camoranesi-Toni-Rossi, cioè quello dato per iniziale. A centrocampo Perrotta prende il posto di Montolivo. Prima del quarto d’ora dentro anche Aquilani al posto di un impalpabile De Rossi. L’Italia sale gradualmente. Rossi è egoista dopo uno scambio con Camoranesi, Toni mette in rete ma controlla con la mano il lancio di Pirlo. Il Brasile concede molto allo spettacolo senza più impensierire. L’occasione d’oro capita a Toni, servito a pochi centimetri da Julio Cesar da un perfetto cross di Rossi. Il portiere dell’Inter d’istinto, alla grande, nega il gol. Poi Buffon è protagonista su un’insidiosa traiettoria di Ronaldinho. Julio Cesar lo imita su Grosso. Sul corner successivo si capisce che non è proprio serata: palla precisa sulla testa di Toni, nemmeno tanto pressato, che schiaccia fra le braccia del portiere.

Finisce così. La partita e la striscia di 31 risultati utili di Marcello Lippi. Che commenta: “In questo momento sono più forti di noi. Vedremo fra un anno, un anno e mezzo”.