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12 febbraio

Inaugurato il Teatro San Carlo di Napoli Esce il primo numero dell'Unità, lo Scià Reza Pahlavi sposa Soraya, muore l'annunciatrice Roberta Giusti

 La Callas in ''Traviata'', Anna Magnani nella ''Lupa', Laurence Olivier nei personaggi di De Filippo; e poi Richard Burton contro Liz Taylor nella ''Bisbetica domata'', Romeo e Giulietta adolescenti, un Gesù per le tv di tutto il mondo. Fra lirica, prosa e cinema sono molte le imprese artistiche di Franco Zeffirelli, il più internazionale dei registi italiani, il più rinascimentale nel gusto, il più polemico sia come senatore di Forza Italia, sia come tifoso della Fiorentina.

Nato a Firenze il 12 febbraio 1923, ha un'infanzia tribolata, dovuta al mancato riconoscimento paterno e alla prematura scomparsa della madre, in qualche modo equilibrata dall'affetto e dall'esempio ricevuti da Giorgio La Pira, suo istitutore ai tempi del collegio nel convento di San Marco a Firenze. Comincia la carriera come attore (1947), poi diventa assistente dietro la macchina da presa di Michelangelo Antonioni, Roberto Rossellini e soprattutto Luchino Visconti, del quale è l'allievo prediletto. E' quest'ultimo, infatti, a lanciarlo come costumista e scenografo nei suoi grandi spettacoli dei primi anni Cinquanta, coi testi di Goldoni e Shakespeare, di Miller e Williams.

Da Visconti impara il perfezionismo, ma aggiunge un gusto per gli aspetti melo' e certi empiti romantici, che colorano molte sue regie. Già negli anni '50 diventa un celebrato regista lirico con la ''Traviata" a Dallas con Maria Callas e la ''Lucia di Lammermor" con la Sutherland. Quanto alla prosa è Shakespeare a laurearlo artista di fama, sia quando mette in scena ''Amleto' con Giorgio Albertazzi all'Arena di Verona, sia quando allestisce ''Otello" in inglese proprio nella sua patria, Stratford on Avon. In quei primi anni si dedica anche a opere moderne, come ''Erano tutti miei figli" di Arthur Miller, sempre con Albertazzi, e ''Chi ha paura di Virginia Woolf'' di Edward Albee; per non dire di clamorosi spettacoli costruiti per rilanciare dive come Anna Magnani (''La lupa" di Verga al Festival di Spoleto) e Valentina Cortese insieme a Rossella Falk in una sontuosa ''Maria Stuarda" di Schiller che è stata una delle poche avventure di Silvio Berlusconi nella produzione teatrale.

Anglofono per gusto e cultura, alla fine degli anni '70 lancia il teatro di Eduardo in Inghilterra, dirigendo al National Theater sir Laurence Olivier in ''Sabato, domenica e lunedì" (poi riallestito meno felicemente a Broadway), quindi sua moglie Joan Plowrigh in ''Filumena Marturano''. Ma la popolarità maggiore viene col cinema. Debutta con ''Camping'' (1957), una commedia all'italiana con Manfredi e la Allasio, genere che abbandona subito per temi e atmosfere più congeniali. Così trasferisce sullo schermo la sua passione per Shakespeare e per la lirica in produzioni di grande respiro internazionale: da ''La bisbetica domata'' con la supercoppia Taylor-Burton, a ''Romeo e Giulietta'', che lancia Olivia Hussey, ''Amleto'' con Mel Gibson; e film-opera fortunatissimi come ''Traviata'' con Teresa Stratos e Placido Domingo, ''Otello" con lo stesso Domingo e Katia Ricciarelli e film musicali di largo respiro come ''Il giovane Toscanini'' e ''Callas for ever''.

Proclamandosi apertamente un artista cattolico, traccia un tenero ritratto di San Francesco in ''Fratello sole, sorella luna" e traspone il vangelo in ''Gesù di Nazareth'', ma tenta anche il film sportivo con ''Il campione'', remake di un classico di King Vidor. Il melodramma moderno con ''Amore senza fine" con Brook Shields, e riscrive Verga in ''Storia di una capinera" e Charlotte Bronte in ''Jane Eyre" con Charlotte Gainsbourg. Tra gli ultimi lavori, il suo quinto allestimento dell' "Aida" per l'inaugurazione del Teatro alla Scala (2006). L'allestimento de "La traviata" di Giuseppe Verdi per il Teatro dell'Opera di Roma (2007). Nel 2009, torna a Firenze con 'I Pagliacci' di Ruggero Leonacavallo, una produzione che ha girato tutto il mondo e che è stata appositamente rinnovata nel capoluogo toscano.

Sempre quest'anno, durante un'intervista al quotidiano Libero,  ha rivelato particolari inediti sulla sua vita privata. Ha iniziato ad accorgersi della propria omosessualità all'età di 14 - 15 anni, il suo primo amore è stato Carmelo Bordone, un compagno di classe al liceo artistico, mentre la sua "prima volta" è stata con un contadino, di nome Vieri, durante la guerra.

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Il 12 febbraio nella storia

1737: Inaugurato il Teatro San Carlo di Napoli 1924: Esce il primo numero del quotidiano l'Unità 1951: A Teheran, lo Scià Reza Pahlavi sposa Soraya 1986: muore, a 42 anni,  l'annunciatrice Rai Roberta Giusti

 

 

 

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