Era oggi


Stampa

14 febbraio

La Knesset si riunisce per la prima volta, Khomenini emette una fatwa contro lo scrittore Salman Rushdie, muore la pecora Dolly, muore Marco Pantani

''Una donna piena di vita, una dolce mamma, una belva in pedana. Come se fosse nata per combattere con un fioretto in mano''. Oltre che la donna più vincente dello sport italiano, questa è Valentina Vezzali, secondo la giuria del premio Gianni Brera che l'ha scelta come sportiva del 2008. ''L'anno passato mi ha regalato soddisfazioni che nemmeno mi aspettavo, e penso che tutte le vittorie mi hanno reso la madre e la donna che sono'', ha sorriso la Vezzali che, in completo nero, ha ricevuto il riconoscimento che in passato è andato tra gli altri alle società di Inter e Milan, a Marcello Lippi e a Paolo Maldini.

Lo scorso anno è stata la donna copertina dello sport azzurro. Nella sua graduatoria l'autorevole quotidiano sportivo francese L'Equipe l'ha collocata al nono posto dietro i fenomeni Bolt e Phelps, che con i record di Pechino hanno scritto pagine che resteranno probabilmente a lungo nella storia dello sport.

Per la scherma mondiale è semplicemente Valentina. Come la Juventus la Vezzali è la Grande Signora del fioretto tricolore. A 34 anni è riuscita a centrare il suo terzo oro olimpico individuale consecutivo, dopo aver vinto la sua decima coppa del mondo, allungando la sua striscia vincente record in coppa a 61 successi. Per lei nemmeno i trionfi e le benemerenze (dopo il titolo di commendatore del 2000 dopo l'oro di Pechino Napoletano l'ha nominata anche grande ufficiale al merito della Repubblica) ormai fanno più notizia.

Il suo primo passo fu a 20 anni: l'argento ai mondiali di Atene del '94. Da allora non si è più fermata trascinando con sé tutta la scherma azzurra. Interprete forse migliore di uno sport da sempre miniera di medaglie e vittorie.

Atleta delle Fiamme Oro sogna un futuro da commissario. ''Vorrei lavorare in Polizia ma anche restare nel mondo della scherma''. Con la sua grinta, è facile immaginare per lei anche un futuro da dirigente. ''Il mio sogno è che il ruolo della donna possa essere sempre piu' importante sia a livello di atleti sia a livello di dirigenti. Un giorno una donna presidente del Coni? Perché no? Noi donne possiamo conquistare con il nostro carattere e le nostra determinazione ruoli sempre più rilevanti''.

Forse un giorno anche questo sogno potrà avverarsi. Per ora nell'immediato ce n'è un altro: Londra 2012. Per il quale spera di vincere ancora, ma anche di essere scelta come portabandiera. L'ultimo alfiere donna (ad Atlanta '96) fu guarda caso la sua grande amica-rivale Trillini. Una volta tanto Giovanna è arrivata prima di lei.

>>Guarda la fotogallery



Il 14 febbraio nella storia

1949: La Knesset (il Parlamento israeliano) si riunisce per la prima volta 1989: Il leader iraniano Khomenini emette una fatwa contro lo scrittore Salman Rushdie 2003: Muore la pecora Dolly 2004: Muore Marco Pantani

 

 

 

Pagina realizzata in collaborazione con Rai Teche.