8 Marzo


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Donne in tempo di crisi

Risparmiatrici per forza: per il 66,4% la situazione economica è peggiorata spesa_consumi_296

a cura di Gabriella Ramoni

L’economia italiana continua a rallentare e peggiorano le condizioni di vita delle famiglie. Quali comportamenti adottano le italiane per soddisfare le esigenze quotidiane del nucleo familiare? Quali sono le principali opinioni sull’andamento economico del Paese? In che modo riescono a perpetuare, alla luce della crisi, lo stile di vita del loro essere contemporaneamente lavoratrici, madri e donne? l’Eurispes ha elaborato un’analisi mirata dei dati utilizzati nella stesura del Rapporto Italia 2013, ma non integralmente pubblicati, isolando le risposte della componente femminile del campione utilizzato nell’indagine.

Il 66,4% delle donne intervistate denuncia una situazione economica nettamente peggiorata rispetto agli anni passati, nel 62,2% dei casi le donne si trovano costrette ad utilizzare i risparmi per provvedere al sostentamento della famiglia. La possibilità di risparmiare qualcosa, d’altronde, è impossibile per l’81,8% delle intervistate, ci riesce solo 1 donna su 5. In parallelo, il 40,2% delle donne incontra difficoltà per saldare le rate del mutuo per la casa e il 34,3% ad onorare il pagamento del canone d’affitto.Il 40,5% delle donne indica un netto aumento del carico fiscale sostenuto nell’ultimo anno dalla propria famiglia mentre il 27,6% segnala un aumento anche se lieve. Per la maggior parte delle intervistate, il 50,3%, diminuire il carico fiscale equivarrebbe ad aumentare le possibilità economiche dei cittadini e riattivare i consumi. Allo stesso tempo, per il 31% delle intervistate tasse più basse rappresenterebbero un fattore per il rilancio dell’economia e delle imprese. Al primo posto, tra i provvedimenti non più rinviabili da parte del prossimo governo vi è l’aumento delle pensioni minime (91%), seguito dall’introduzione di nuove politiche a sostegno delle imprese (90,3%), da maggiori tutele per i lavoratori (88,6%) e dall’aumento degli investimenti in ricerca e sviluppo (88,5%). Tra gli altri interventi ritenuti urgenti, le donne segnalano anche la riforma della legge elettorale (87,2%), l’introduzione dei meccanismi della redistribuzione delle ricchezza (86,9%), il rientro dei capitali dall’estero (85,9%) e la modifica dei meccanismi di accesso al credito (83%).

Le donne e il lavoro: una sfida continua. La retribuzione è spesso causa di frustrazione tra le donne: secondo la rilevazione dell’Eurispes a non essere soddisfatte di questo aspetto del lavoro sono il 50,9% delle donne. Un’altra fonte di preoccupazione tra le donne italiane è la mancanza di opportunità per valorizzare le competenze acquisite nel percorso formativo. Quasi il 40% delle lavoratrici non si sente valorizzato per le proprie capacità (26,5% poco e ben il 13,1% per niente) e difficilmente si riscontra una convergenza tra i propri interessi o aspirazioni personali e la professione lavorativa (è così per il 43,1% delle intervistate.

Il 65,7% delle lavoratrici dichiara di non essere in grado di fare progetti per il futuro,il 63,2% non è poi nelle condizioni economiche/finanziarie per sostenere spese importanti. Di conseguenza, per far fronte alle spese il 38,2% delle lavoratrici afferma di essere costretta a dover cercare un’altra occupazione. Se il 42,4% può ancora rinunciare a chiedere un aiuto alla famiglia, il 29% dichiara di rivolgersi in parte a parenti e genitori per affrontare le difficoltà quotidiane, mentre è un comportamento che perseguono abbastanza il 19,1% delle intervistate e molto il 9,5%. Risparmio e tagli ai consumi. Il 76,6% delle italiane intervistate dall’Eurispes (Rapporto Italia 2013) nel corso dell’ultimo anno ha constatato una diminuzione del proprio potere d’acquisto, cioè della capacità di fare acquisti per mezzo delle proprie entrate,nell’ultimo anno il 92,4% del campione ha acquistato prodotti in saldo, il 91,6% ha ridotto le spese per i regali, il 90,3% ha cercato punti vendita più economici per l’acquisto di vestiti, l’89,3% ha ridotto le spese per i pasti fuori casa, l’88,1% ha ridotto le spese per viaggi e vacanze, l’88,1% ha cambiato marca di un prodotto alimentare se più conveniente, l’86,5% ha ridotto le spese per gli articoli tecnologici. Il 74,5% ha cercato punti vendita più economici per l’acquisto di prodotti alimentari.

Le cose alle quali non si può rinunciare. Tra le spese indispensabili, le donne italiane non rinuncerebbero soprattutto ai prodotti alimentari di qualità (39.9%). Al secondo posto si collocano gli spostamenti su mezzo privato (automobile, motoveicolo), indicati dal 18,7% del campione, al terzo i viaggi (12%). Le altre intervistate indicano che, se costrette al risparmio, non vorrebbero fare a meno degli abiti di marca (5,4%), degli articoli tecnologici (5,2%), di trattamenti estetici e articoli di profumeria (2,9%), di svaghi e divertimenti (2,7%).

Crisi di liquidità. Tra i segnali più drammatici di affanno delle italiane gli acquisti a rate (il 30,9% delle donne si è rivolto al credito al consumo) e le altre forme di finanziamento (il 31,6% si è rivolta ad un compro oro). Il 29,9% delle donne ha svolto servizi presso conoscenti per incrementare le proprie entrate (assistenza ad anziani, sartoria, babysitter, vendita di oggetti autoprodotti, pulizie, giardinaggio). Il 27,3% ha venduto beni/oggetti su canali online di compravendita (ad esempio e-Bay).