1981 Belgrado reprime nel sangue la protesta degli studenti albanesi del Kosovo, che denunciano i privilegi di serbi e montenegrini nella provincia.
1989 Il presidente jugoslavo Milosevic sospende l'autonomia del Kosovo e impone la legge marziale.
1992 Con un referendum, la maggioranza albanese del Kosovo chiede di staccarsi dalla Serbia per unirsi all'Albania.
1995 La questione kosovara rimane fuori dagli accordi di Dayton sulla pace nei Balcani. L'Uck rafforza la lotta armata.
1998 Interviene l'esercito jugoslavo.
1999 Falliti i negoziati di pace, condotti dagli Usa,la Nato lancia una campagna militare che durerà 11 settimane. L'Onu istituisce la missione Unmik, la sovranità del Kosovo resta a Belgrado.
2001 Le prime elezioni politiche nella storia del Kosovo vedono l'affermazione del moderato Ibrahim Rugova, cui va la maggioranza relativa.
2002 La Jugoslavia si smembra in Serbia e Montenegro. La prima conserva la sovranità sulla provincia, che continua ad essere un protettorato Onu-Nato. 2004 Gruppi di albanesi attaccano 30 chiese e monasteri serbo-ortodossi.
2006 Muore Rugova. In mancanza di un accordo sullo status della provincia, vengono rinviate le elezioni politiche. Prende il via il negoziato tra Pristina e Belgrado, sotto l'egida del mediatore Onu, Martti Ahtisaari.
2007 Si va alle elezioni generali, boicottate dalla minoranza serba del Kosovo; si impongono gli ex guerriglieri Uck, confluiti nel Pdk. L'ex leader separatista Thaçi diventa capo del governo. Il 10 dicembre scade il negoziato con la Serbia, mediato dall'Onu.
2008 Il 17 febbraio, dichiarazione dell'indipendenza; il 9 aprile, adozione della Costituzione,in vigore da giugno.