'Io sono uno che ha sognato di essere Enzo Ferrari'. Non è l'omaggio di un ammiratore, ma le parole di Enzo Ferrari stesso che a 90 anni ha condensato così la sua vita, magica unione tra sogno e realtà. Nella sua vita di tormenti ne ha conosciuti parecchi: a partire da quello legato al figlio Dino perso troppo presto, ai misteri di due amori sofferti, al difficile rapporto con la fede, alle polemiche con il Vaticano.
'Drake' non era un uomo facile: dal carattere aspro e schivo, fu amato e al tempo stesso detestato. La sua popolarità era talmente forte che in molti lo 'tirarono per la giacchetta' per approfittarne: in politica lo vollero prima fascista e poi comunista. La verità e' quella che confesso' oramai molto anziano: ''non ho mai avuto, infatti, e non ho convinzioni politiche. Sono individualista e pragmatista, insofferente di discipline e consuetudini di partito... mi sento tanto italiano, emiliano e anche fortemente provinciale''.
Enzo Ferrari nacque il 18 febbraio 1898 a Modena, secondo figlio di Alfredo e Adalgisa. Per colpa di una nevicata eccezionale, il padre registro' la nascita all'anagrafe solo due giorni dopo. Cominciò a correre nel 1919 con una Isotta-Fraschini del '14. Nel '20 passo' all' Alfa Romeo, collaborazione che durò vent' anni. Nel '29 fondò la 'Scuderia Ferrari', che correva con le Alfa e nel '40 si staccò dalla casa madre. Tre anni dopo l' officina fu trasferita da Modena a Maranello. Prima produzione: macchine rettificatrici oleodinamiche per cuscinetti a sfere. Nel '46 cominciò la costruzione della prima automobile, con motore 12 cilindri a V. Quando, nel 1951, la Ferrari 4.500 schiaccio' le Alfa in F.1 a Monza, Enzo disse: ''Mi sento come avessi ucciso mia madre''. Sposato con Laura, nel '32 ebbe il figlio Dino che, giovanissimo ingegnere, mori' nel 1956 per distrofia muscolare. Alla fine della seconda guerra mondiale era nato Piero Lardi, il figlio naturale avuto da Lena Lardi e riconosciuto solo dopo la morte di Laura. Nel 1960 trasformo' la Ferrari in Spa e nel 1969 ne cedette il 50 per cento alla Fiat con la formula del vitalizio. Nominato Cavaliere per meriti sportivi nel 1924, divenne Commendatore nel 1927 - titoli decaduti col fascismo - e Cavaliere del Lavoro nel 1952. Nel '60 ottenne dall' Università di Bologna la laurea honoris causa in ingegneria, nel 1988 quella in Fisica dall' Universita' di Modena.
Durante la sua conduzione, dal 1947 al 1988, la Ferrari ha vinto oltre 5.000 gare, con 25 titoli mondiali (in F.1: otto per costruttori, nove per conduttori). Il primo successo arrivò il 25 maggio 1947 grazie a Franco Cortese con la 125 S sul circuito di Caracalla, a Roma; l' ultimo, per Enzo Ferrari, quello di Gerhard Berger con la Ferrari Turbo nel Gp d' Australia ad Adelaide il 15 novembre 1987. Alberto Ascari, Juan Fangio, Mike Hawthorn, Phil Hill, John Surtees, Niki Lauda e Jody Scheckter sono stati i suoi piloti campioni del mondo. Più volte attaccato, anche dal Vaticano, per la morte di alcuni piloti (da Luigi Musso a Peter Collins, da de Portago a Villeneuve), Ferrari mai si fermo' davanti al lutto.
Enzo Ferrari morì il 14 agosto del 1988, non fece in tempo a diventare senatore - come in molti volevano, a partire da Enzo Biagi che si è battuto come un leone - e ad incontrare Giovanni Paolo II. Si dovette accontentare di parlare al telefono con l'uomo che aveva risvegliato, con l'attentato subito, la commozione del 'Drake': ''alla notizia scoppiai a piangere - confessò ad un altro polacco, Zibì Boniek - E ricominciai a pregare, come facevo quando ero piccolo, come non facevo più da tanto tempo...''. Lui che dal Vaticano era stato accusato per un drammatico incidente alle Mille Miglia.
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Il 18 febbraio nella storia
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