Sanremo 09


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Mozart, la PFM, e al centro Bonolis

La gara: fuori Nicolai-Di Battista, Al Bano, Da Vinci r

Paolo Bonolis ci mette la faccia, e tutto il suo repertorio, e timbra la seconda serata del Festival. Dopo Mina, l’onore di alzare il sipario spetta al film “Amadeus” di Milos Forman, che introduce una spericolata e riuscitissima fusione tra le note del “Requiem” di Mozart e quelle di “Another Brick in the Wall” dei Pink Floyd, interpretata dall’orchestra del Festival e dal Coro Jubilate, composto da 46 elementi.

Affiancato da Eleonora Abbagnato, prima ballerina dell’Opera di Parigi, e dal modello israeliano Nir Lavi, entrambi più efficaci della coppia della prima serata, Paolo si riprende la scena, rispolvera le gag del “Senso della vita” con Laurenti (che, per inciso, interpreta benissimo “New York New York”) fa alzare in piedi l’Ariston per fare il coro a “Tanto pe cantà” e si ferma a un passo dal trenino “Brigitte Bardot Bardot” accennato dal partner. La platea l’avrebbe seguito.

In mezzo alla gara si è respirato un momento di musica potente con l’omaggio a Fabrizio De Andrè fatto dalla PFM, accompagnata dagli attori Claudio Santamaria (bravo) e Stefano Accorsi (ne potevamo fare a meno), con “Bocca di rosa” e “Il pescatore”. Ariston di nuovo, giustamente, in piedi.

Abbiamo riascoltato le canzoni di 13 Artisti e le restanti 6 Proposte. Non siamo critici musicali, ma da cronisti torniamo a registrare l’eterno destino di Sanremo – sennò che Sanremo sarebbe -, della distanza tra le canzoni che musicalmente hanno qualcosa da dire e quelle più passeggere, ma che conquistano prepotentemente il pubblico. Il sondaggio sul nostro sito, ad esempio, senza nessuna pretesa statistica, assegna il 60% delle preferenze a “La forza mia” di Marco Carta, un pezzo che funzionerà sicuramente, soprattutto in radio, ma di cui, crediamo, si perderanno presto le tracce. “Destino” che si conferma anche nelle (momentanee) esclusioni: dopo Afterhours e Tricarico nella serata d’esordio, stasera escono Nicky Nicolai e Stefano Di Battista, una delle cose migliori di questa edizione. Escono anche Al Bano, che ha in realtà un pezzo “onesto”, nella sua storia, e Sal Da Vinci, un brano di e alla D’Alessio e che proprio per questo avrà il suo successo.

Per il resto confermiamo i giudizi della prima serata: dal rap all’italiana dei Gemelli Diversi all’inspiegabile e malriuscita macedonia Pupo-Belli-N’Dour; dal pezzo di bravura, ma duro da assimilare, di Renga al dignitoso e indignato brano di Masini; dalla bella canzone di Patty Pravo (stasera nude look) che però continua a non eseguirla al meglio a quella banale di Leali, nonostante l’immarcescibile voce, a Dolcenera, che è tanto carina, però. Ah, poi c’è Povia. Ma possiamo dirlo? Ci ha stufato, la polemica, il vittimismo, che in realtà gli gioverà perché il disco venderà. Secondo noi, semplicemente, testo a parte, è una brutta canzone.

Le nuove proposte chiudono la serata. Niente di particolarmente emozionante, erano un po’ meglio quelli di ieri sera. Ma occhio ad Arisa, un personaggio. Sipario.