di Sandro Calice
Dopo la sbornia di ieri era difficile replicare. La quarta serata è meno emozionante dal punto di vista musicale, e pure le conigliette non riscaldano più di tanto. Ma è la sera dei primi verdetti.
Arisa, con la canzone “Sincerità”, vince la 59esima edizione del Festival di Sanremo nella categoria Proposte. Ed è, ogni tanto meno male capita, un verdetto che come si dice mette d’accordo pubblico e critica. Arisa è la vera rivelazione di Sanremo 09.
I due big definitivamente eliminati, invece, sono Dolcenera (“Il mio amore unico”), il cui duetto con Syria era stato uno dei migliori della serata, e i Gemelli Diversi (“Vivi per un miracolo”). Fischi sonori dalla platea, che invece osanna Povia, qualunque cosa voglia dire tutto ciò.
La serata si apre con le immagini di “E la nave va” di Fellini. Sul palco il soprano Dimitra Theodossiou e il tenore Gianluca Terranova cantano brani di “Sempre libera”, “E lucean le stelle”, “Memory” e “Torna a Surriento”, seguiti dall’ingresso delle 10 Proposte sulle note di “We are the champion”. Il tutto con le coreografie di Daniel Ezralow. Prima della gara, assaggio di conigliette, le playmate dei primi tre numeri di Playboy Italia. C’era molta attesa per i duetti degli Artisti, ma forse per la prima volta gli ospiti, non solo per colpa loro, nella maggior parte dei casi non sono riusciti a impreziosire le canzoni. Morandi fa quello che può con la canzone di Pupo, Belli e Youssou N’Dour; Patty Pravo ha una bella canzone, gliela suonano musicisti del calibro di Dave Weckl, Nathan East e Todd Rundgren, ma lei continua a non interpretarla al meglio; Fabrizio Moro aggiunge poco a Fausto Leali; Gigi D’Alessio canta la sua canzone prestata a Sal Da Vinci; Dolcenera e Syria, come detto, funzionano, nonostante l’ammiccamento lesbo; non siamo sicuri che il soprano Daniela Dessì serva alla canzone e al bel canto di Renga; Teo Teocoli porta la sua simpatia nel pezzo di Alexia e Lavezzi. Poi Al Bano e Marco Masini hanno la stessa idea: parte della loro canzone recitata: per il primo, da Michele Placido, per il secondo da Roberto Benigno. Posto che, in senso sanremese, sono due canzoni oneste e coerenti coi loro interpreti, Benigno è stato più consono. Povia fa illustrare la sua canzone da Alessandro Matta: no comment. Marco Carta si appoggia ai Tazenda e i Gemelli Diversi aggiungono ritmo e respiro al loro rap con la BMB Marching Band.
Nel mezzo, l’intervista al fondatore di Playboy Hugh Hefner, che ha portato sul palco quattro playmate e che ha involontariamente regalato l’unico brivido della serata, quando sul palco ha fatto irruzione, col corpo dipinto e indosso solo un perizoma, la pornostar Laura Perego, subito allontanata. Poi la canzone di Alain e Dane Clark, padre e figlio, Remo Girone che legge Michele Serra e soprattutto l’intenso appello di Bonolis a favore dell’assistenza gratuita ai bambini con malattie gravi. Appuntamento a domani per la finale.