di Juana San Emeterio
LA SICILIANA RIBELLE
Di Marco Amenta, Italia Francia 2008 (Istituto Luce)
Veronica D'Agostino, Gérard Jugnot, Marcello Mazzarella,
Lucia Sardo, Mario Pupella, Francesco Casisa, Carmelo Galati,
Lollo Franco, Primo Reggiani, Paolo Briguglia.
Una mattina di novembre del 1991, una ragazzina di 17 anni con lo
zainetto della scuola sulle spalle si presenta al Procuratore di
Palermo per vendicare gli assassinii del padre e del fratello,
entrambi mafiosi. Per la prima volta una ragazzina di famiglia
mafiosa si ribella apertamente all'organizzazione tradizionalmente
maschilista. E’ Rita Atria, giovane forte, piena di vitalità, dal linguaggio colorito, con negli occhi l’orrore di quella Sicilia disperata vittima di Cosa Nostra.
Da questo momento, i giorni di Rita sono contati. Come tutte le altre donne di mafia siciliane, Rita dovrebbe piegarsi alla legge del silenzio. Dovrebbe chiudere gli occhi, sottomettersi, come sua madre. Ma Rita non è come le altre. La sua vita è una sfida al destino, rinnegata e minacciata dal paese e persino dalla madre, è costretta ad abbandonare la terra natale per andare a vivere clandestinamente a Roma. Il Procuratore anti-mafia diventa per lei una figura paterna, la prende sotto la sua protezione e la sostiene: dovrà farle ammettere davanti a se stessa e davanti a tutti che suo padre e suo fratello non erano quelle figure positive che lei credeva. A Roma, sotto falsa identità, incontra Lorenzo e nasce un amore. Riscopre la femminilità e la voglia di vivere come un'adolescente spensierata. Ma gli eventi precipitano. Rifiutando di essere la successiva sulla lista, Rita ancora una volta sceglie il suo destino e si toglie la vita a pochi giorni dall’attentato a Borsellino.
Non è la prima volta che il regista Marco Amenta rappresenta la violenza mafiosa che ha segnato la storia della Sicilia e dell'Italia. Con 'Il fantasma di Corleone', film documentario che smascherava l'ultimo mistero italiano a quel tempo ancora non risolto (Bernardo Provenzano), il regista siciliano prendeva posizione, e non poteva essere diversamente, in favore della legalità e di quanti si sono impegnati a difenderla. In questo film descrive la storia di questa ragazza-coraggio, interpretata con efficacia e bravura dall’esordiente Veronica D’Agostino, con ritmo incalzante e sguardo indagatore tipici del reporter, raccontando la mafia senza fascinazione e senza romanticismi, ma violenta e crudele.
“E’ ancora urgente parlare di mafia- ha affermato Amenta- la battaglia non è ancora vinta e la strada è lunga” e ha aggiunto “Volevo raccontare la speranza di un cambiamento in Sicilia. Il film presenta due mondi a confronto: quello di Rita e quello di sua madre”. E di Rita viene narrato anche il percorso personale, quello che prima era il bene diventa il male. Da sottolineare le scene dove la ragazza entra nell’aula del Tribunale per testimoniare al processo e, con sguardo fiero, passa davanti alle gabbie dove sono rinchiusi gli imputati guardandoli negli occhi come per sfidarli o mentre afferma fiera: “Ero venuta qui a chiedere vendetta, ora so che voglio giustizia”.