Nato a Bologna nel 1943, carattere irrequieto e scontroso, comincia a esibirsi appena ragazzino nei teatrini parrocchiali. Si applica con grande dedizione alla musica, trascurando gli studi scolastici: negli anni Cinquanta impara a suonare prima la fisarmonica e poi il clarinetto, passando dal repertorio popolare emiliano al jazz di New Orleans. Si scopre voce dai toni neri: prima una breve militanza nella Reno Jazz Gang, poi clarinettista nella Second Roman New Orleans Jazz Band e infine con i Flippers.
La svolta nel 1963: al Cantagiro Gino Paoli si offre come produttore. E solo un anno dopo, l'approdo alla scuderia discografica Rca. Dirà qualche anno più tardi: ''Mi ha inventato Ennio Melis, il dirigente della Rca che ha saputo creare una scuderia con Francesco de Gregori, Antonello Venditti, Claudio Baglioni, Lucio Battisti, Riccardo Cocciante. Se non ci fosse stato lui non avrei mai fatto il cantante, anche se 'cantante' è un termine che trovo riduttivo: che mestiere fai? Il cantante. No: intendo che lavoro fai? Ecco, ho sempre pensato che fare il cantante voglia dire soprattutto questo''. Nonostante le tentazioni della black music, lo stile ispirato a Ray Charles, Otis Redding e James Brown, l'inizio non è confortante. I due 45 giri sono un colossale fallimento commerciale e ugualmente infruttuosa è la breve parentesi con il cabaret. La strada del successo arriva con l'abbandono della musica soul. Nel '66 al Festival di Sanremo canta in coppia con gli Yardbirds di Jeff Beck; l'anno dopo sempre in riviera vince il primo premio della critica discografica con la canzone ‘Il cielo’, anche se viene cacciato dai portieri dell'Hotel Hilton di Roma che lo scambiano per un vagabondo e gli impediscono l'accesso alla serata finale del Festival delle Rose. Nello stesso anno fa da spalla a Jimi Hendrix nel concerto al Piper di Milano.
È il periodo della beat generation, della ribellione giovanile, del rifiuto degli schemi. Ma lui è più un solitario agitatore, un indipendente. Così l'abbandono dei toni più duri corrisponde proprio con il grande boom del cantante che approda alle grandi cifre di vendita con 4 marzo 1943, cui seguono canzoni come Piazza Grande, Il gigante e la bambina, Itaca. Dal '74 al '77 opera un altro cambiamento di rotta. Inaugura un tipo di spettacolo a metà strada tra il concerto vero e proprio e il teatro militante, e avvia una proficua collaborazione artistica con il poeta bolognese Roberto Roversi orientando la sua produzione verso contenuti civili. Il risultato di questo binomio è consegnato ad altri tre album: Il giorno aveva cinque teste, Anidride solforosa, Automobili e ad altrettanti spettacoli, resi popolari da un modo di fare teatro ironico e buffonesco, allineato alle poetiche di Giorgio Gaber e di Dario Fo.
Nel '77, con Come è profondo il mare, debutta anche come autore dei testi delle proprie canzoni. Si apre un decennio di consensi popolari e record di vendite. È l'epoca del tour Banana Republic con Francesco De Gregori da cui l'omonimo live, dell'album Bugie (1985) e soprattutto della canzone Caruso, scritta dopo la rottura di una barca che lo costringe a trascorrere la notte in un albergo di Napoli che gli ha ispirato il brano, venduta in otto milioni di copie. Nel 1988 un'altra accoppiata vincente: Dalla-Morandi, con album e trionfale tournèe, anche nel teatro greco di Siracusa. Il 1990 poi segna un altro trionfo di Dalla: il brano atipico Attenti al lupo lancia il disco Cambio che tuttora detiene il record di vendite in Italia (quasi un milione e mezzo di copie). Seguono un prolungato tour, documentato nel live Amen e nel '94 il disco Henna. Il 5 settembre '96, invece, è la volta di Canzoni: undici brani inediti tra cui Ayrton dedicato agli ultimi istanti del campione brasiliano, ancora un milione di copie vendute. Infine il 9 settembre '99 arriva Ciao, composto in cinque mesi per raccontare il disagio nei confronti della guerra in Kosovo e presentato in anteprima su dieci siti internet italiani.
Durante la carriera, realizza musiche da film (per Monicelli, Giannerelli, Verdone, il film televisivo Mamma Lucia con Sofia Loren, Pummarò per la regia di Michele Placido) ed è ideatore di programmi televisivi di successo (Te vojo bene assaie, Capodanno, Taxi, San Patrignano). Apre il nuovo millennio con Luna Matana del 2001, si dedica quindi alla composizione ad ampio respiro e scrive le musiche del musical Tosca, del quale cura la regia insieme a Lorenzo Mariani. Interpreta musiche di Vivaldi, scrive le musiche del film Prima dammi un bacio, supervisiona le musiche della soap opera Sottocasa in onda su Raiuno. Si esprime efficacemente anche come talent scout e negli ultimi anni riesce a dedicarsi a iniziative che puntano a rivitalizzare il panorama musicale italiano. Tra le altre iniziative il Lucio Dalla Music Club organizzato prevalentemente con l'ausilio del web.
Nel febbraio 2007 torna a esibirsi con Ron e nello stesso periodo inizia a collaborare con Mario Tutino, sovrintendente e direttore artistico del Teatro Comunale di Bologna per un progetto sul "Pulcinella" di Igor Stravinskij. Nel 2008, mette in scena L'opera del Mendicante di John Gay e a luglio presenta l'inno ufficiale della squadra olimpica italiana, intitolato Un uomo solo può vincere il mondo appositamente composto per i Giochi di Pechino. A dicembre, recita in Artemisia Sanchez su Raiuno; scrive e canta il tema d'apertura.
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Il 4 marzo nella storia
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