Atlante delle crisi


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Messico, guerra aperta Governo-Narcos

Mille morti in cinquanta giorni messico_narcos_296

Il crimine organizzato dilaga nelle aree al confine settentrionale del Messico, dove da mesi i maggiori cartelli della droga si danno battaglia per la conquista di posizioni-chiave lungo le rotte del traffico di stupefacenti che portano negli Stati Uniti.

Epicentro degli scontri è Ciudad Juarez 1,3 milioni di abitanti nello Stato di Chihuahua, che con la texana El Paso forma un'area metropolitana binazionale

Le città sono unite da 4 ponti sul Rio Grande, il fiume che segna uno dei confini più controllati, ma anche più porosi e violenti del mondo.

La tragica conta delle violenze parla di oltre mille morti, su scala nazionale, nei primi cinquanta giorni dell'anno. Nel 2008, le vittime delle violenze legate al narcotraffico furono 6.290.

Metà delle vittime si concentra nello Stato di Chihuahua: nella sola Ciudad Juarez, al 1° marzo i morti sono stati 380, con un aumento del 300% rispetto all'anno scorso. Nel 70% dei casi, si tratta di omicidi mirati.

Il capo della polizia della città ha rassegnato le dimissioni, dopo che le gang criminali hanno minacciato di uccidere due agenti al giorno se non lo avesse fatto.

Nella foto: Santiago Meza Lopez, 45anni, conosciuto anche come "el pozolero del Teo", uno dei signori della droga dell'area di Tijuana, è stato arrestato dalle forze di polizia locali e dall'esercito federale nel gennaio 2009. (Foto Ap)