Ciudad Juarez è al centro della contesa tra due cartelli storici della droga: quello di Juarez, in mano a Vicente Carrillo Fuentes, per il quale l'Fbi offre 5 milioni di dollari, e quello di Sinaloa, controllato da Joaquin Guzman Loera, il secondo ricercato mondiale di Fbi e Interpol, dopo bin Laden.
Guzman è ritenuto il primo trafficante di droga al mondo, ma Carrillo controlla una delle vie più importanti del contrabbando di cocaina, marijuana, eroina e metamfetamine. Sequestri, furti, estorsioni, esecuzioni e attentati, anche ai danni di esponenti politici locali, rivelano la crescente fragilità di istituzioni e forze dell'ordine.
La guerra tra bande coinvolge varie aree del nord del Paese: la situazione è incandescente nelle città di confine di Tijuana e Reynosa.
A Tijuana, 1,3 milioni di abitanti (di cui 200mila tossicodipendenti) a due passi dalla californiana San Diego, sono 20mila le botteghe in cui è possibile acquistare sostanze stupefacenti. Il commercio della droga in città, secondo Washington, fattura oltre 14 miliardi di dollari l'anno.
Anche Chihuahua, Monterrey e soprattutto Città del Messico, con il suo sempre più florido mercato della droga, sono polveriere pronte ad esplodere.