di Francesco Chyurlia
"In assenza di ulteriori interventi di politica economica o fiscale il Pil fletterà nell'anno in corso per almeno il 2,3% e resterà piatto nel 2010". La Confcommercio, attraverso il suo centro studi, lancia dal forum di Cernobbio un allarme per l'economia italiana. "Da recessione acuta- si legge nello studio- potremmo cadere in depressione con il Pil a -4%, se dovesse mancare il contributo dei consumi delle famiglie".
La caduta degli investimenti si avvicina al 10% e la fiducia degli imprenditori scende del 34%. Per la confederazione è irrinunciabile "la detassazione dei redditi da lavoro" e per il 2009 un calo dell'aliquota Irpef dal 23 al 22%. Per frenare gli effetti della crisi, la Confcommercio propone "un patto tra governo, istituzioni, forze sociali". Un patto che dia "più fiducia al Paese, alle famiglie, alle imprese".
E' quanto annuncia il presidente della Confcommercio, Sangalli (nella foto Ansa), all'avvio del Forum economico. "Meno fisco per le famiglie e più credito alle imprese": questa la ricetta contro la crisi. "Bisogna -dice Sangalli- contrastare la stretta creditizia rafforzando il patrimonio delle banche" e poi ridurre la pressione fiscale anche attraverso la riduzione della prima aliquota Irpef, da 23 a 22% e introducendo una fiscalità di vantaggio al Sud.
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