>>> IL PALLONE DELLA FINALE (FOTO)
di Mauro Caputi
Lo sfondo è fra i più suggestivi di Roma, il Colosseo visto dal Colle Oppio con via dei Fori Imperiali che si staglia subito dietro. Il palcoscenico ideale per svelare al pubblico e ai protagonisti ‘Finale Roma’, il pallone della Adidas che il 27 maggio verrà usato dai protagonisti della finale di Champions League. A tenere a battesimo l’attrezzo principe del gioco del calcio c’erano, oltre ai rappresentanti del Comune di Roma e dell’Adidas, il responsabile del marketing dell’Uefa, Peter Willems, gli ex di Roma e Lazio, Rudy Voeller e Bruno Giordano, Demetrio Albertini, vicepresidente della Figc.
Willems ha ricordato come nel 2000 vennero introdotte le stelle sul pallone della finale. Quelle stesse stelle sono diventate, qualche anno dopo, il simbolo, il logo, il marchio della Champions League. E sono state anche una sfida per i disegnatori della Adidas che, dalla finale di Parigi del 2006, si sono anche sbizzarriti per caratterizzare la sfera con i simboli della città che ospita l’evento conclusivo. Nel 2007 è toccato ad Atene (c’era la finale Milan-Liverpool, un re-match del 2005), l’anno scorso a Mosca. Ora c’è Roma, e le stelle rosse con bordo oro impresse sullo sfondo grigio argento del pallone riportano i monumenti della città eterna. Sotto il profilo tecnico, l’Adidas ha proseguito le innovazioni presentate in occasione degli Europei del Portogallo nel 2004. L’ormai caratteristica saldatura termica unisce solo 14 sezioni, con conseguente riduzione dei punti di contatto. La trama superficiale, poi, è concepita per garantire la perfetta aderenza al momento del controllo e del tiro. Unanime il commento dei due ex attaccanti, Voeller e Giordano: sarebbe stato bello giocare con palloni così anche anni fa. I portieri apprezzano un po’ meno e lamentano cambi di traiettorie non lineari. Ma tant’è, il gol è il succo del gioco.
Sul prato dell’Olimpico non ci saranno squadre italiane, è ancora vivo lo smacco per la triplice eliminazione negli ottavi. I tifosi stranieri che verranno, gli ospiti come precisa il Comune di Roma, avranno una bella sorpresa. Il biglietto per la finale non sarà un semplice ticket, ma una card con validità tre giorni, 26-27-28 maggio, che darà libero accesso sui mezzi pubblici e nei Musei Capitolini oltre che all’Ara Pacis. Perché Roma vuole offrire davvero al visitatore quei tesori artistici e archeologici che sono in parte istoriati sul pallone della finale.