Ha 14 anni quando incontra Elvis Presley. Sullo schermo. E' il 1959 e a Roma, al Cinema Roxy, danno 'Delinquente del Rock & Roll'. ''Non avevo tanti soldi e così, alla fine del primo spettacolo, mi nascosi tra le tende. Lo vidi tre volte. Da allora ho sempre sognato di emulare il mio idolo''. E da allora, porta il ciuffo di capelli neri pettinato come faceva ‘il re’, canta i successi del mito muovendosi come lui e quando le sue dita toccano la chitarra non riescono più a smettere.
Nato a Roma nel 1945, Roberto Satti, in arte Bobby Solo, ancora adolescente è folgorato dalla musica di Elvis. Impara a suonare la chitarra e compone le prime canzoni; approda quindi alla Dischi Ricordi, che gli propone un contratto e lo fa debuttare con il primo 45 giri, contenente 'Ora che sei già una donna' e 'Valeria'. L’anno successivo è già a Sanremo.
E’ il 1964: insieme a Piero Focaccia e a Gigliola Cinquetti alloggia in un sottoscala dell'Hotel Royal. Ma il giorno dopo, con la presentazione di 'Una lacrima sul viso', viene subito trasferito in una suite all'ultimo piano. La favola inizia così, a 19 anni. In realtà il brano, cantato in coppia con l'americano Frankie Laine, non ha fortuna in riviera. L'emulo del grande re di Memphis, per la paura e l'emozione, fra mille polemiche e controversie, canta in playback; Laine, invece, è costretto a operarsi ai denti all'ultima ora. Polemiche sul palco del Festival, ma successo di vendite. E il suo primo pensiero è rivolto a Elvis: ‘Quando avevo 19 anni- racconta- dopo 'Una lacrima sul viso' ho chiesto al capo della Ricordi di scrivere al presidente della Rca per avere un autografo di Elvis. Mi arrivò una lettera dell'Rca che diceva più o meno: "Poiché questo strano Bobby Solo sta facendo successo in Italia sullo stile di Presley, il colonnello Parker, suo manager, vuole 6000 dollari (10 milioni di lire) per un autografo’.
Il riscatto arriva nel 1965: vince a Sanremo con 'Se piangi se ridi' (canzone che si basa sugli accordi di una composizione di Presley) in coppia col celebre gruppo americano The Minstrels, tra le cui fila militano personaggi come Kenny Rogers, Kim Carnes e Barry McGuire. Appassionato di Marlon Brando e James Dean, può comprarsi la sua prima macchina da sogno: una Porsche Carrera, rossa con l'interno in pelle nera. La sua carriera va a gonfie vele con brani come 'Non c'è più niente da fare', 'Siesta', 'Domenica d'agosto', 'Una granita di limone'. E con 'Zingara', scritta dall’ amico Gianni Morandi, nel 1969 mette a segno un'altra vittoria al Festival in coppia con Iva Zanicchi. Poi è la volta di 'San Francisco': porta anche in Italia il sound tipico della musica hippy. La canzone, che era stata confezionata per Milva (l'artista si rifiuta di cantarla), vende 250 mila copie.
Con la fine degli anni Sessanta, però, conosce il primo vero momento di declino. Risente del radicale cambiamento di gusto da parte del pubblico e dell'industria musicale italiana, a volte è costretto a fare concerti di fronte a poche decine di persone. Ma non rinuncia al suo primo amore, il rock and roll, e al suo mito, Elvis. Ripresenta ballate romantiche e ripropone 'Una lacrima sul viso'. Ritorna in auge, ma va incontro comunque ad alti e bassi: 'Gelosia' (1980), pensata durante un viaggio in Sud America, 'Non posso perderti' (1981), 'Tu stai' (1982) sono ormai successi solo estemporanei. Negli anni '80, insieme a Rosanna Fratello e Little Tony, forma il supergruppo I Robot (dalle loro iniziali) che riscuote un certo successo, grazie alla partecipazione a una trasmissione televisiva e alla pubblicazione di un album con le migliori canzoni del Festival di Sanremo.
Nel 2003 torna a Sanremo con 'Non si cresce mai' in duetto con Little Tony; riprende poi l'attività dal vivo, che continua tuttora con successo, e in cui presenta, oltre ai suoi successi, anche molte cover di Elvis Presley, Little Richard, Chuck Berry e di tutti i grandi personaggi del rock'n'roll, come 'Be bop a lula', 'Blue suede shoes', 'Tutti frutti', 'Rip it up'. Nelle politiche del 2006 si candida con l'UDEUR alla Camera dei Deputati senza essere eletto. Si è comunque esibito a Montecitorio con 'Una lacrima sul viso' su richiesta di Clemente Mastella il giorno dell'insediamento di Fausto Bertinotti come Presidente della Camera.
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Il 18 marzo nella storia
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