di Maurizio Righetti
"L'approccio multidisciplinare è l'unico che permette di comprendere appieno il valore insostituibile della prevenzione". Lo ha detto Giorgio Capodanno, direttore della Associazione Sole onlus introducendo ad Ercolano il convegno “Conoscere e prevenire la malattia tumorale”.
Nel presentare gli ultimi dati disponibili sulla diffusione della malattia e sui risultati della prevenzione primaria e secondaria, delle cure attuali e delle prospettive terapeutiche a breve e lungo termine, Marco Salvatore (direttore del dipartimento di Medicina nucleare e Radioterapia della Università Federico II di Napoli) e Carla Collicelli (direttore generale della Fondazione Censis), hanno posto l’accento su alcune scelte personali, collettive e istituzionali in grado di incidere sul fenomeno sotto gli aspetti individuale e delle conseguenze socio-economiche complessive. Il fatto che nei Paesi meno sviluppati (dove peraltro la vita media è molto più breve, evidentemente per altri fattori ) il numero dei tumori sia ben più limitato, conferma che il modello di sviluppo degli Stati più avanzati ed il comportamento degli individui sono tutt’altro che perfetti e che correttivi anche consistenti devono essere apportati.
Inquinamento, stress, alimentazione, vita sedentaria, obesità - dicono i dati - sono sicuri fattori di rischio. All’opposto, scelte energetiche di salvaguardia ambientale, cibi meno ricchi e grassi, attività fisica, eliminazione del fumo e maggior attenzione al “logorio della vita moderna” contribuiscono in misura ragguardevole a limitare insorgenza e gravità della malattia.
Il meeting di Ercolano ha mostrato, comunque, come ha fatto osservare il sindaco Gaetano Daniele, che la consapevolezza sul tema, l’interesse e la conoscenza da parte della gente comune crescono considerevolmente. E la maturità è sempre segnale e sistema per affrontare meglio le situazioni, per avere più speranze di superare ostacoli e vincere battaglie. Quella contro il cancro è certo una delle più difficili perche se è vero che crescono le possibilità di intervento, è altrettanto indubitabile che l’incidenza aumenta e non solo per l’allungamento della vita media, elemento sicuramente di peso notevole.
La prevenzione primaria qualcosa, dunque, può. Perciò va incentivata. Ma altrettanto necessaria appare la prevenzione secondaria (la diagnosi precoce, per semplificare all’estremo). Anche qui molto si muove. Crescono le iniziative di screening di massa, aumenta il ricorso ad accertamenti quando suonano alcuni campanelli d’allarme. O, semplicemente, quando l’età, lo stile di vita, l’esposizione a determinati fattori, la tenuta di alcuni comportamenti, la tendenza genetica consigliano test … per escludere. Anche le prospettive terapeutiche appaiono confortanti, Ma c’è molto da lavorare. La malattia non è unica, non sempre si cura o si può curare allo stesso modo.
Le scelte delle istituzioni, ma anche degli operatori del settore (prevalentemente le case farmaceutiche) tendono, talora per scelta obbligata, ad investire sui trattamenti per le patologie più diffuse. Ma, ha assicurato Marco Salvatore, nessuna malattia, neppure la meno conosciuta, viene trascurata perché tutti hanno diritto ad una cura e ad una possibilità di dignitosa sopravvivenza.
>>> 'Conoscere e prevenire la malattia tumorale' - Le tabelle