RACCONTI INCANTATI

 Di Sandro Calice

   RACCONTI INCANTATI
  di Adam Shankman, Usa 2008 (Walt Disney) Adam Sandler,
  Kery Russel, Guy Pierce, Russel Brand, Richard Griffiths,
  Jonathan Pryce, Courteney Cox, Lucy Lawless, Teresa Palmer

  Il bello delle favole è che puoi metterci dentro quello che vuoi. E più
  sei bambino, più quello che ci metti diventa magico. Perciò, facciano
  attenzione gli adulti a raccontarle, perché ogni favola ha una 
  conseguenza.

  Skeeter Bronson (Adam Sandler) è il figlio mai troppo cresciuto del 
  romantico proprietario di un motel che per i troppi debiti è costretto
  a vendere il suo albergo all’ambizioso Nottingham. Riesce però a strappare la promessa che un domani suo figlio possa diventare direttore del grande albergo che Nottingham vuole costruire. Anni dopo Skeeter è ancora lì, ma come riparatore tuttofare, aspettando la sua occasione. Sua sorella Wendy, però, un giorno gli chiede di badare ai suoi due figli per una settimana; lo aiuterà un’amica, la ben più responsabile Jill. Il “bambino” Skeeter, dapprima terrorizzato, ci metterà poco ad abituarsi al nuovo ruolo. E il momento più bello diventa quello delle fiabe della buonanotte. A Skeeter non piacciono i libri dei bimbi e comincia a inventare storie fantastiche in cui i protagonisti sono lui, i nipotini, Jill, il personale dell’albergo e l’esilarante porcellino d’India Pallocchio. Il bello, appunto, è che i bambini vogliono dire la loro e cominciano a cambiare le storie, e magicamente tutto quello che dicono si avvera. Skeeter intravede la possibilità di cambiare il suo destino. Ma si possono imbrigliare il cuore e la fantasia?

Shankman (e Sandler, che è anche produttore), costruiscono un bel film per famiglie in puro stile Disney. Non tra i più memorabili, ma sicuramente con quel giusto, leggero tocco di divertimento “pedagogico”. Sandler è sufficientemente stralunato per piacere ad adulti e bambini, le ambientazioni delle favole sono al limite del cartoon, i belli sono ridicoli (il troppo bello non vince mai nelle storie intelligenti), i “cattivi” alla fine si redimono e fanno la cosa giusta. E soprattutto, le favole vanno lasciate nel mondo della fantasia, in balia della colorata immaginazione dei bambini e con gli adulti che devono solo suggerire la strada, perché se provano ad appropriarsene, succedono disastri.