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29 marzo

Muore Filippo Turati, nasce John Major, nasce Christopher Lambert, Edouard Balladur diventa primo ministro in Francia

Il 29 marzo Terence Hill spegne 70 candeline, ma i suoi occhi azzurri avranno la stessa espressione, ironica e sorpresa, di tanti suoi personaggi.

Registrato all'anagrafe come Mario Girotti, nato casualmente a Venezia nel 1939 da padre chimico (originario di Amelia dove il piccolo Mario trascorse gli ultimi giorni della guerra mondiale) e da madre tedesca (Hildegard Thieme era una sassone e nella sua casa vicino a Dresda il futuro Don Matteo vide da vicino i più terrificanti bombardamenti alleati sulla Germania), quel timido ragazzino biondo mostrò fin da giovane una volontà di ferro.

Per mantenersi agli studi (liceo e poi Lettere all'Università di Roma) e poter correre in moto, accettò di recitare nonostante detestasse apparire in pubblico: Dino Risi lo aveva notato, ad appena 12 anni durante una gara di nuoto, e lo aveva fatto debuttare in Vacanze con gangster. Da lì cominciò una vita parallela sul set, con oltre un film all'anno, diretto dai più grandi registi. Oggi deve la sua notorietà al filone comico dei film “spaghetti-western” e poi alle fiction televisive, ma in gioventù ebbe maestri come Pabst, Pontecorvo, Steno, Matarazzo, Bragaglia, fino a firmare negli anni '60 un lucroso contratto in Germania mettendo a frutto il suo perfetto tedesco.

Nonostante tutto non andava fiero dei suoi successi, finché Luchino Visconti non lo volle per la parte del Tenente Cavriaghi nel Gattopardo (1962). Cinque anni dopo, con lo pseudonimo di Terence Hill, entro' dalla porta di servizio (ebbe la parte perché il protagonista si ruppe una gamba) nel mondo del “spaghetti- western” con ‘Dio perdona, io no’ di Giuseppe Colizzi. Sullo stesso set recitava (ma i due non si incontrarono mai) anche Bud Spencer (al secolo Carlo Pedersoli), mentre Girotti vi trovava il suo nome d'arte (lo scelse in meno di 24 ore perché ''suonava bene e aveva le stesse iniziali di mia madre''), nonché la moglie che gli è sempre rimasta accanto, la tedesca Lori Zwicklbauer, allora segretaria di edizione.

Nel 1970 un altro colpo di fortuna: E.B. Clucher (alias Enzo Barboni) cerca un protagonista per ‘Lo chiamavano Trinità' e l'interprete designato, Franco Nero, rifiuta perché impegnato sul set di Camelot. Il regista sceglie allora il giovane Terence per la sua somiglianza con Franco Nero. E' un trionfo immediato, il varo di una coppia inossidabile con Bud Spencer (18 film tra il 1967 e il 2004), la chiamata a Hollywood (dove reciterà con Gene Hackman e Valerie Perrine), il ritorno in Italia.

Dopo un periodo di sconforto e declino (perse anche l'adorato figlio adottivo Ross, morto in un incidente), Hill trionfa nuovamente con il ruolo tv di Don Matteo, dopo aver resuscitato anche il glorioso Don Camillo. L'ultimo exploit, appena concluso, è la serie tv Doc West, diretta a quattro mani con Giulio Base.


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Il 29 marzo nella storia

1932: Muore Filippo Turati 1943: Nasce John Major 1957: Nasce Christopher Lambert 1993: Edouard Balladur diventa primo ministro in Francia

 

 

 

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