di Giovanni Casa
“Modena terra di motori” organizza una rassegna dedicata a Tazio Nuvolari (1892-1953), il pilota di auto e moto entrato nella leggenda dello sport italiano. Dal 18 al 26 aprile, presso la Chiesa di San Paolo, attraverso foto, cimeli, documenti e testimonianze, moto e filmati, si racconta una storia straordinaria. Televideo ha intervistato l’organizzatore dell’evento, Mauro Battaglia.
Come è nata l’idea di quest’omaggio a Nuvolari?
“Questo è il decimo anniversario di ‘Modena terra di motori’. Nel 2005 abbiamo dedicato un’altra mostra a un grande del passato, Juan Manuel Fangio. Nuvolari è nato nel Mantovano a 60 km da noi, ha avuto rapporti stupendi con la città di Modena e con Enzo Ferrari. Ci è sembrata, quindi, una scelta naturale. Inoltre, c’è uno stimolo particolare. Dallo scorso anno, è stato chiuso il Museo Nuvolari di Mantova. Sono in corso lavori di restauro di tutto il palazzo che lo ospita, ma non si sa se sarà mai riaperto. Questo sarebbe un fatto molto negativo. Un patrimonio così grande rischia di essere disperso e noi auspichiamo che ciò non succeda. Fare la mostra a Modena è anche uno stimolo per evitarlo”.
Qual è il suo filo conduttore?
“L’idea centrale è il rapporto di Nuvolari con Modena. Non è una cosa semplice raccontare chi è stato campione delle due e delle quattro ruote. Tra l’altro, esponiamo tre moto, di cui una autentica che lo ha visto come centauro. Ripercorriamo la storia di Tazio in generale e ci soffermiamo, in tre-quattro sezioni, soprattutto sui legami con la nostra città e con Ferrari. Raccontiamo anche alcuni aneddoti simpatici. Ad esempio, Enzo Ferrari concesse una vettura a Nuvolari, pochi anni prima della morte del pilota, per le ‘Mille Miglia’. L’auto si ruppe tra Reggio Emilia e Modena. Fino a quel momento, Nuvolari era al secondo posto, quindi anche in età non più giovane faceva valere tutto il suo talento e il modo straordinario di guidare. Sorprese tutti, anche gli esperti”.
Nuvolari aveva caratteristiche particolari di guida?
“Era famoso per il modo molto personale di affrontare le curve. Giunto a metà, sterzava moltissimo, tanto che chi era con lui temeva di finire fuori strada. Subito dopo, controsterzava, schiacciando l’acceleratore a tavoletta. In questo modo, usciva di curva con la vettura già rivolta verso il rettilineo e in piena accelerazione, guadagnando così metri rispetto agli altri”.
Ci può illustrare le iniziative della rassegna?
“La mostra principale, ‘Tazio Nuvolari, la passione nel vento’, è articolata in sette sezioni. Ci sono poi altre due iniziative: ‘Rombi, frammenti di passione’, elaborazioni pittoriche in combine-painting del fotografo Beppe Zagaglia e ’1908-1948’, quarant’anni di automobilismo’, a cura del Circolo Filatelico Tassoni, con francobolli, cartoline e poster. Ma è tutta la città, in qualche modo, che rende omaggio al pilota, se consideriamo che in circa 60 vetrine sarà allestita una mostra con opere in ceramica dedicate a Tazio, ‘Nuvolari a Modena’, realizzate dagli studenti dell’Istituto d’Arte ‘Venturi’. Il 25 aprile i premi ai tre finalisti del concorso saranno assegnati da Lucio Dalla, che dedicò a Nuvolari una canzone bellissima più di trenta anni fa. Infine, ci sarà un raduno di Ferrari, Maserati, Lamborghini e in molte piazze ci sarà un evento. E’ un omaggio a tutto campo che facciamo a un grande pilota e a un grande uomo, dal carattere non facile. Forse proprio per questo era molto ben voluto da Enzo Ferrari, anche lui noto per avere avuto un’indole molto forte”.